passo oclini
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Passo Lavazè e Passo Oclini

Esistono anche per voi dei posti del cuore dove tutto sembra più bello e dove staccare la spina da tutto e da tutti? Posti frequentati fin da piccoli, dove tutto sembra essere rimasto uguale nel tempo e dove tornare bambini anche solo per un pò. Per me uno di questi posti è rappresentato da Passo Lavazè. E’ facilmente raggiungibile in macchina da Trento, prendendo l’autostrada A22 e uscendo a Egna, oppure si può decidere di uscire a Bolzano e percorrere l’incantevole val d’Ega.

Passo Oclini dall'alto

PASSO OCLINI

Appena arrivati al passo (che si trova a 1.808 m di altitudine), troverete una manciata di hotel, ristoranti e negozietti tutti concentrati attorno a un piccolo laghetto dove si può praticare la pesca sportiva. Il vostro sguardo andrà poi a perdersi tra le varie catene montuose che lo circondano: il massiccio del Catenaccio, le guglie aguzze del Latemar e il Corno Nero e Corno Bianco. In inverno si riempie di sciatori che trovano una varietà di piste adatte a tutti i livelli e per tutti i gusti. D’estate invece diventa meta obbligata di escursionisti che percorrono i suoi svariati sentieri.

Uno dei sentieri più battuti porta a brevissima distanza al passo Oclini, a quota 1.989 m, da dove partono i sentieri per arrivare in cima al Corno Nero e il Corno Bianco, due picchi montagnosi uno di fronte all’altro che, come indica il loro nome, hanno la particolarità di avere un colore antitetico. Da questo passo siamo partiti per fare due belle escursioni: la prima facile, sempre pianeggiante e panoramica. Abbiamo iniziato facendo un giro circolare del Corno Bianco (seguire le indicazioni per cammino Bletterbach) per poi, dopo aver percorso all’incirca mezz’oretta di sentiero, prendere una deviazione verso una comoda stradina che ci ha portato fino a Malga Ora. Dalla Malga poi abbiamo proseguito a piedi fino a tornare al passo Lavazè (escursione senza difficoltà specifiche, adatta anche a bambini e mamme con il passeggino).

una casetta in legno vicino a Passo Oclini

SALITA SULLA CROCE DEL CORNO BIANCO

Il secondo giorno ci siamo cimentati con un’escursione più impegnativa: la salita fino alla croce che si trova in cima al Corno Bianco. Si parte sempre da Passo Oclini prendendo il sentiero in direzione Corno Bianco/Weisshorn, il primo tratto è di salita ma facilmente percorribile, poi la salita diventa più difficile, dovendo risalire degli scalini di roccia abbastanza ripidi, che in alcuni punti diventano “rocce” quasi da scalare. La fatica è ripagata dal fantastico panorama che si può ammirare una volta giunti sulla cima, dopo aver fatto la foto di rito con la croce. Da un lato il Corno Nero, dall’altra parte Passo Lavazè e le montagne circostanti. Noi siamo stati doppiamente fortunati poi perchè proprio in cima le nuvole nere che minacciavano pioggia si sono dissipate, rendendo i colori della natura circostante ancora più magici. Per tornare indietro, abbiamo preso una deviazione di percorso (sentiero 12A), che in mezzo ai pini mughi e alla presenza di mucche al pascolo, ci ha portato fino alla Malga Corradin/Grundig Alm. Per tornare poi a passo Oclini avete due opzioni: percorrere un sentiero sempre pianeggiante che in 20 minuti vi porterà comodamente a destinazione oppure potete fare un giro più lungo che vi porterà a passare il rifugio Isi/Isi Hutte e che vi ricongiungerà con il passo dopo una breve risalita. Il giro in tutto dura all’incirca 3 h e 30 minuti di buon passo, qualcosina in più se come a noi, vi piace fermarvi a scattare foto e ammirare il paesaggio.

la vista dalla croce
la vista dalla croce
la discesa verso Malga Corradin
la discesa verso Malga Corradin

PRANZO IN MALGA

Ho lasciato apposta per ultime le due malghe qui sopracitate, perchè se venite a farvi un giro qui (considerazione che rimane sempre valida per qualsiasi montagna) non potete non fermarvi a mangiare nelle deliziose malghe, che quasi sempre a un modico prezzo, vi permetteranno di degustare degli ottimi prodotti tipici del territorio circostante per coronare nel migliore dei modi le vostre passeggiate. In entrambi i casi, a Malga Ora e Malga Corradin, abbiamo mangiato divinamente avendo solo l’imbarazzo della scelta tra canederli, polenta, affettati e formaggi prodotti della stesse malghe bevendo della buona birra Forst e delle buone grappe alla fine dei pasti. Sarebbe un delitto andare via senza assaggiare i buonissimi Strauben: dolce tipico tirolese fritto da mangiare rigorosamente accompagnato dalla marmellata con i frutti di bosco e una spolverata di zucchero a velo. Da svenire per la bontà!

Strauben
Strauben!!!

EFFETTI DELLA TEMPESTA VAIA SUL TERRITORIO: Nei giorni dal 20 al 30 ottobre 2018 caddero sulle montagne del Triveneto piogge intense che, insieme a un vento fortissimo, hanno provocato la caduta di milioni di alberi. Gli effetti sono ancora tristemente visibili, si calcola che ci vorranno almeno tre anni per rimuovere tutti gli alberi caduti e molto più tempo perchè la foresta si ricrei esattamente come prima, con conseguente rischio aumentato di frane ed eventi sismici. Anche questa tempesta sembra essere provocata dal riscaldamento climatico che ci minaccia sempre più. Un monito a riflettere che dobbiamo fare molto di più di adesso per cercare di invertire la rotta, finchè possiamo.

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4 commenti

  • elilovestravelling

    Bell’articolo, conosco bene la zona vivendo a Cavalese e sono sempre contenta quando qualcuno da fuori apprezza e scrive cose belle 🙂

  • claudia

    Quando tornerai in Trentino Alto Adige ti consiglio anche di fermati al Bletterbach, è un vero salto nella storia geologica delle Dolomiti ma non solo, sembra di essere in Colorado tanto è rosso il canyon.

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