Le tradizioni natalizie catalane
HO, HO, HO! Finalmente sta per arrivare il Natale!!!! Nonostante ci sia in realtà poco da festeggiare dato l’anno assolutamente negativo che sta per concludersi, Natale è da sempre una delle mie feste preferite. Da sempre festeggiato rigorosamente in famiglia da mia nonna con grandi tavolate imbandite, pranzi infiniti e tantissimi regali scambiati sotto l’albero.
Un fatto curioso è che io e mio marito non abbiamo mai festeggiato Natale insieme: il periodo delle feste è sempre stata un’occasione per tornare dalle rispettive famiglie e quindi non abbiamo mai aspettato il 25 dicembre per scambiarci i regali. Quest’anno invece, complice la pandemia mondiale in atto, nessuno dei due farà ritorno a casa e festeggeremo insieme per la prima volta. La mancanza della famiglia si farà senza dubbio sentire ma per noi sarà un Natale speciale in ogni caso dato che sarà il primo di nostro figlio Leonardo e il primo festeggiato in Catalogna.
Da quando mi sono trasferita qui, ho scoperto che i catalani sono molto attaccati alle loro tradizioni culturali, tramandate di generazione in generazione e rispettate molto fedelmente. (Qui ad esempio trovate informazioni più dettagliate sulla tradizione dei Castells, patrimonio immateriale dell’Umanità).
E le tradizioni natalizie non fanno di certo eccezione alla regola! Qui di seguito scoprirete alcune curiosità sul Natale in Catalogna, sono sicura che rimarrete veramente sorpresi!
IL TIÓ DE NADAL
Il Tió de Nadal è un ceppo d’albero a cui vengono disegnati gli occhi, il naso e la bocca e vengono aggiunte le gambe. La tradizione vuole che l’8 dicembre (giorno dell’Immacolata concezione) si inizi a “dar da mangiare” al Tió e a coprirlo di notte con una coperta perché non prenda freddo fino al giorno di Natale.
Il 25 dicembre il Tió viene posizionato sopra una coperta che nasconde al suo interno dolci e regali e i bambini iniziano a bastonarlo con dei legnetti cantando la canzone del Caga Tió, invitando l’albero a defecare i regali. Quando finisce la canzone la coperta viene tolta per la gioia dei bambini che scoprono i regali e i dolci nascosti. Veramente strano vero?
IL CAGANER
Ma le tradizioni scatologiche catalane non finiscono di certo qui! Chiunque abbia visto in vita sua almeno una volta un presepe catalano, non avrà potuto fare a meno di osservare una figurina alquanto singolare: un omino con i pantaloni abbassati colto proprio nell’atto di defecare.
Il caganer originale raffigura un contadino vestito di bianco con un berretto rosso, ma attualmente in commercio ne esistono mille e più versioni anche di personaggi famosi come politici, attori o cantanti. (Cliccando su questo sito potete trovare ad esempio il caganer di Berlusconi).
L’origine di questa curiosa tradizione viene fatta risalire al XVII secolo, anche se il significato iniziale non è ancora del tutto chiaro: alcuni studiosi ritengono che sia legato alla fertilità della terra; in questo modo posizionare un caganer nel presepe veniva ritenuto un segno di buon auspicio per il raccolto dell’anno successivo.
PIETANZE TIPICHE NATALIZIE
Il piatto tipico per eccellenza di Natale è la sopa de Galets, una minestra di pasta a forma di conchiglia cotta in un brodo di verdure, patate, pollo, legumi e gallina a cui viene aggiunta la pilota, una polpetta gigante fatta con carne macinata, aglio, uovo, pangrattato e prezzemolo.
Il secondo piatto prevede quasi sempre un pollo arrosto: con gli avanzi del pollo vengono preparati i cannelloni per il giorno dopo, immancabili sulle tavole catalane per il pranzo di Santo Stefano.
Per il dolce non mancano mai a tavola i torroni, la frutta secca e soprattutto le neulas, una specie di wafer, il tutto accompagnato da un bel bicchiere di vino Cava, per brindare in allegria.
Oltre alle tradizioni tipiche regionali, ci sono alcune consuetudini natalizie particolari che i catalani condividono con il resto dei spagnoli:
LA CABALGATA DE LOS REYES MAGOS
Contrariamente alle nostre tradizioni, in Spagna sono i Re Magi che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio portano i doni ai bambini (anche se ultimamente sta prendendo sempre più piede la figura di Babbo Natale). Ogni bimbo ha generalmente un re magio preferito: Melchiorre, Gaspare o Baldassarre (l’unico dei tre nero).
Ogni 5 gennaio viene organizzata in tantissime città spagnole una sfilata dei re magi: I tre re sfilano sui carri variopinti e colorati insieme ai loro servitori lanciando caramelle ai bimbi e ai grandi che assistono allo spettacolo. E’uno spettacolo veramente suggestivo da vedere, se capitate in questo periodo in Spagna non perdetevelo!
Il 6 gennaio invece, oltre a scartare i regali, è tradizione mangiare il Roscón de Reyes, una specie di ciambella decorata normalmente con canditi e ripiena di panna, crema o cioccolato dove vengono nascoste normalmente delle statuine. Chi trova nella propria fetta la fava secca nascosta deve pagare il Roscón per tutti.
LOTERÍA DE NAVIDAD
Verso inizio dicembre (ma a volte anche prima) inizia questa vera e propria frenesia per accaparrarsi un biglietto (un décimo de Lotería in spagnolo) per partecipare alla lotteria di Natale. Vi assicuro che non si tratta di uno scherzo ma di una tradizione veramente radicata: a me ogni anno arriva una mail a lavoro per chiedermi quanti biglietti voglio comprare (tanto per farvi capire quanto ci tengono qui!)
Ogni décimo costa 20 euro, e generalmente intorno alle biglietterie rivenditrici di biglietti si formano delle code infinite (la più famosa di tutte è Doña Manolita a Madrid, ne avevo già parlato qui).
Il 22 dicembre vengono estratti i numeri vincitori durante il Sorteo Extraordinario de Navidad. Ogni anno vengono scelti dei bimbi dal Colegio de San Ildefonso (istituzione dedicata all’insegnamento a bambini orfani o in condizioni economiche sfavorevoli) che estraggono i numeri e li comunicano cantando. Il primo premio viene popolarmente chiamato il Gordo (letteralmente il premio grasso).
Ma se la sorte non è favorevole e non si vince niente, si può sempre ritentare partecipando al Sorteo Extraordinario del Niño che si celebra il 6 gennaio. Il meccanismo è esattamente lo stesso anche se i premi in palio sono più modesti.
In Catalogna in più c’è una lotteria regionale apposita chiamata La Grossa e anche in questo caso si può partecipare un sorteggio speciale per le festività natalizie. Non ci resta che comprare un biglietto e tentare la fortuna!
I CHICCHI D’UVA A CAPODANNO
Se vi capitarà mai di passare da un supermercato spagnolo durante le feste natalizie noterete di sicuro dei kit già preparati per Capodanno che contengono dodici chicchi d’uva.
La tradizione vuole infatti che a mezzanotte del 31 dicembre tutti i programmi si sintonizzino sull’orologio della Casa de Correos che si trova nella Puerta del Sol a Madrid. In corrispondenza di ogni rintocco dell’orologio (in totale 12) si mangia un chicco d’uva affinchè porti fortuna per l’anno che è appena iniziato.
Anche questa tradizione viene presa molto sul serio, tanto che una volta una televisione locale mandò per sbaglio in onda la pubblicità durante i 12 rintocchi, scatenando le proteste indignate di tantissime persone che non erano riuscite a portare a termine il rito propiziatorio.
Sembra che tutto abbia avuto inizio un anno in cui i raccolti d’uva erano stati molto più abbondanti del previsto, e per vendere l’eccesso di uva alcuni produttori si inventarono questa tradizione che prese rapidamente piede in tutto il paese. Cin cin e attenti a non farvi andare di traverso i chicchi mentre li ingoiate!!!!
3 commenti
Elisa
Quando ho visto il titolo non ho potuto non leggere l’articolo. Amo IL Natale e sono sempre curiosa di sapere come viene festeggiato in altri luoghi. Le prime due tradizioni di cui hai parlato sono fabbro strane!!
Martina Curra
Sono strani questi catalani vero? 😁
Trottole In Viaggio
Sono delle tradizioni davvero curiose. Ovviamente qualle spagnole le conoscevamo, avendo vissuto in Spagna. Queste catalane però non le avevo mai sentite, eppure alcuni amici catalani spesso mi raccontano di feste tradizionali e cibi della loro terra!