
Il Torcal di Antequera
Il tocco finale delle vacanze estive di quest’anno è stata la visita al Torcal di Antequera. Nel 2016 l’UNESCO ha inserito questo sito all’interno della sua prestigiosa lista insieme ad altri quattro luoghi della città con la seguente motivazione:
Situato nel sud della Spagna, nell’Andalusia meridionale, questo patrimonio comprende tre monumenti megalitici – il “tholos” del Romeral e i dolmen di Menga e Viera– così come due aree naturali vicine che offrono panorami di grande bellezza- la Peña de los Enamorados e il Torcal. Costruiti con grandi blocchi di pietra nel periodo neolitico e l’età del bronzo, le tre tombe con i loro tumuli primigenii formano delle camere coperte da architrave o da false cupule. Queste caratteristiche lo rendono uno dei gruppi architettonici più degni di nota della preistoria europea e un testimone senza pari dell’arte megalitico europeo.
Quest’estate siamo riusciti a visitare solo il Torcal, ma mi riprometto di tornare per visitare anche i tre dolmen e la Peña de los Enamorados.
COME ARRIVARE

La prima notizia positiva è che questo meraviglioso panorama naturale è completamente gratis. Esiste un parcheggio, anch’esso gratis, proprio all’inizio del sentiero abbastanza spazioso. Il modo migliore per arrivare fino a qui è arrivare dalla città di Antequera seguendo le indicazioni verso Villanueva de la Concepción e il Torcal (strada statale A-7075).
Purtroppo non c’è un servizio di trasporto pubblico per arrivare: se non avete a disposizione una macchina, potreste considerare farvi portare con un taxi oppure tramite una visita guidata con Visita Antequera.
QUALE ITINERARIO SCEGLIERE
Proprio accanto al parcheggio c’è un centro visitatori che corrisponde al punto di arrivo dei sentieri all’interno del parco. Al suo interno troverete un punto di ristoro e un piccolo museo dove viene spiegata l’origine delle affascinanti formazioni rocciose del Torcal.
Il punto di partenza dei due sentieri presenti all’interno del parco è nella parte opposta rispetto al centro visitatori. Esistono due sentieri principali nel parco.
- ITINERARIO VERDE è un itinerario circolare di 1,5 km con un dislivello di 40 metri (quasi nullo). Percorribile in 45 minuti. Permette di vedere tutti i punti panoramici più importanti. Difficoltà medio/bassa.
- ITINERARIO GIALLO (quello che abbiamo percorso noi) itinerario circolare di 3 km, coincide in parte con l’itinerario verde. Difficoltà media, durata stimata di 2 ore.
I due itinerari partono e finiscono nello stesso punto ma hanno due durate diverse. Per poter scegliere quale dei due percorrere dovete tenere in conto del vostro benessere fisico e di quanto siete abituati a camminare. Noi, che abbiamo percorso l’itinerario più lungo, non abbiamo trovato particolari criticità durante il percorso, anche se il sentiero in alcuni tratti è roccioso e scivoloso per cui dovete prestare molta attenzione a dove mettete i piedi.
Un’altra cosa da prendere in considerazione è che il Torcal si trova a più di 1.200 metri di altitudine: meglio portarsi dietro sempre una maglia anche in estate per poter resistere ai cambi repentini di temperatura.
STORIA DEL TORCAL DI ANTEQUERA
Si tratta di un rilievo carsico dove l’acqua ha dissolto e modellato la roccia calcarea per millenni, fino al punto di conferirgli qualsiasi tipo di forma bizzarra e capricciosa. E’ un autentico giardino di pietra con una superficie di 1.117 ettari che sorprende tutti i viaggiatori che lo visitano.
Le piante e gli animali hanno colonizzato da molto tempo queste rocce, creando un ecosistema unico nel suo genere. Una delle cose che ci hanno colpito di più durante il nostro trekking è stata la presenza quasi costante di alcune capre che prendevano il sole sulle rocce.

Il processo che ha portato alla formazione del Torcal è stato lungo e laborioso. Milioni di anni fa, in corrispondenza di questo punto c’era il mare di Tethys. Iniziarono a depositarsi vari sedimenti che mano a mano che cambiavano le condizioni ambientali cambiavano composizione, spessore o consistenza.
Tutti questi materiali emersero durante il ripiegamento alpino (più di 18 milioni di anni fa): elevandosi più di 1000 metri sul livello del mare. Da quel momento in poi, piccoli e grandi organismi hanno iniziato ad abitare queste rocce calcaree che hanno modificato forma e aspetto con il tempo.
LA NOSTRA VISITA

Passeggiare tra queste rocce dalle forme particolari e bizzarre è come fare un viaggio nello spazio senza passare da Cape Canaveral. Volendo fare un paragone magari un pò azzardato, il sentimento che avranno provato i primi uomini che hanno messo piede sulla luna non dev’essere stato molto diverso da quello che abbiamo provato noi quando abbiamo visto questo paesaggio lunare. Se avrete la fortuna, come è successo a noi, di trovare poca gente l’esperienza sarà ancora più magica.
Le rocce si susseguono una dietro l’altra con le loro striature particolari, alcune sono talmente particolari con forme buffe da meritarsi dei soprannomi simpatici, un esempio su tutti il tornillo (la vite). La flora e la fauna che in questo caso occupano un posto più defilato rispetto alle formazioni rocciose non sono però da considerarsi meno importanti.
Basta solo pensare che all’interno del Torcal sono presenti per lo meno 664 specie diverse di piante. Alcune di queste sono endemiche, per cui è stata istituita un’area naturale protetta per salvaguardare queste specie. Come sempre, bisogna prestare attenzione a non lasciare nessun tipo di spazzatura e a non strappare i fiori quando visitiamo questi spazi protetti e non solo. Lasciamo sempre i parchi naturali così come li abbiamo trovati, altri potranno apprezzarli così come li abbiamo potuti apprezzare noi.
Più di 116 specie animali abitano questi luoghi: 1 specie anfibia, 11 di rettili, 82 di uccelli e 22 di mammiferi. Mica male, vero? Vedere le capre selvatiche pascolare in mezzo alle rocce fa parte dell’incanto del Torcal, la nomina a patrimonio UNESCO non ha alterato la naturalezza di questo luogo per fortuna!
Termina qui la nostra visita al Torcal di Antequera, tornerò sicuramente per visitare gli altri luoghi patrimonio UNESCO e il resto della città. E voi, conoscevate questo luogo particolare?Siete mai stati qui? Fatemelo sapere nei commenti!

Cosa vedere ad Andorra in tre giorni

Dormire in un tempio a Koyasan
Potrebbe anche piacerti

Estate italiana 2024
4 Ottobre 2024
Un weekend a Saragozza
13 Marzo 2025
10 commenti
Anna Scrigni
Mi hai fatto scoprire qualcosa di nuovo! Non conoscevo questo luogo e mi hai incuriosita molto. Deve essere bello camminare li in mezzo alla natura e a quelle rocce, come dici tu forse sembra quasi di essere in un altro pianeta
Martina Curra
ti assicuro che le foto non rendono giustizia alla bellezza del posto!
Sara
Non sono mai stata in Andalusia e non sapevo di questo luogo!!! Terrò a mente tutte le tue preziose info per il mio prossimo viaggio!!! Grazie mille❤
Martina Curra
Figurati, sono contenta tu abbia scoperto un posto nuovo grazie al mio blog 🙂
Teresa
Che paesaggi spettacolari! Una zona della Spagna che assolutamente non conoscevo. I paesaggi carsici sono sempre affascinanti, la flora e fauna cercano comunque di trovare modo di colonizzare, ma non ovunque è possibile!
Martina Curra
Ti assicuro un panorama meraviglioso!
Raffaella M.
Confesso che le opere d’arte, frutto dell’estro umano, e quelle create dalla natura mi entusiasmano in egual modo. Penso che una magnifica scultura possa competere in bellezza con le conformazioni rocciose create dalla natura in milioni di anni come nel caso del Torqual di Antequera del quale hai parlato in questo post. Non conoscevo l’esistenza di questo sito Unesco ma, con il tuo racconto e con le belle foto, mi sono immedesimata in uno dei visitatori. Il fatto poi, come hai scritto anche tu, che ci fosse poca gente nel sito, non ha fatto altro che rendere ancora più entusiasmante questa sorta di “allunaggio”.
Bru
Sono stata ad Antequera, proprio perché avrei voluto fare uno di questi circuiti ma era nel periodo di Natale e quel giorno pioveva , il paese è carinissimo e mi è piaciuto lo.stesso tanto
Bru
ci sono stata durante il mio tour dell’Andalusia, ho adorato tutta la zona, davvero posti speciali e ricchi di storia
Martina Curra
E’ un posto davvero speciale concordo con te!