Cosa vedere a Rupit e Pruit
Quali sono gli ingredienti per una gita perfetta? Difficile dare una risposta univoca a questa domanda. Ma sono sicura che se vi nomino alcune delle caratteristiche di Rupit e Pruit sarete d’accordo anche voi nel definirlo un posto ideale per una fantastica gita fuoriporta. Ci proviamo?
Stiamo parlando di un paesino il cui accesso è costituito da un ponte tibetano, le case e le strade tutte di pietra, immerso in un parco naturale e vicino ad una delle cascate più impressionanti di tutta la Catalogna, il Salt de Sallent. Che dite, vi ho convinti? Se poi ci aggiungiamo una domenica soleggiata di fine autunno, capite come il successo è decisamente assicurato.
Come arrivare a Rupit e Pruit
Prima di partire con il racconto della nostra escursione, diamo qualche informazione utile per capire come arrivare a Rupit e Pruit.
Il modo più semplice per arrivare è in macchina, da Barcellona ci si mette all’incirca un’ora e quarantacinque minuti. Arrivare con i mezzi pubblici è possibile ma molto più difficile: sempre da Barcellona si può prendere un autobus (e12) scendere a Vic dopo un’ora e mezza e poi prendere l’autobus 464 che in un altra ora e mezza ci porta a Rupit.
Come spesso accade qui in Catalogna, c’è un grande parcheggio abilitato alle porte del paese dove lasciare comodamente la macchina. Trovo che sia una soluzione ideale per eliminare in un colpo solo i problemi legati al dove lasciare la macchina e salvaguardare al tempo stesso i centri storici di questi bellissimi paesini. Il costo è molto modico: 3 euro per tutta la giornata.
La visita al paese
Il ponte tibetano
Dal parcheggio basta percorrere pochi passi per trovarci davanti a uno degli scorci più caratteristici di Rupit. La particolarità di questo paese è che una delle sue vie di accesso è un bellissimo ponte tibetano. Sono stati gli abitanti di Rupit a volerlo fortemente per poter salvare il fiume che scorre lì sotto. Questo spettacolare ponte è diventato la principale forma di accesso del paese dal 1945 in poi.
Ci sono due considerazioni importanti da fare riguardo al ponte. La prima, senza dubbio più seria, è quella di rispettare l’indicazione che trovate all’inizio di non transitare il ponte più di 10 persone alla volta. Non vorreste di certo farvi male, non è vero? Purtroppo molte persone alla ricerca della foto perfetta rimangono tantissimo tempo sul ponte “bloccando” l’accesso al ponte al resto delle persone in attesa.
La seconda considerazione, un suggerimento più che altro, è che basta percorrere una rampa di scalini che si trovano in uno dei due lati del ponte per trovarsi al livello del fiume e poter scattare delle bellissime foto dal basso del ponte. Io vi ho avvisati poi vedete voi, ehehehe. C’è anche un sentiero che parte da qui per arrivare a una delle cappelle vicine al paese, se avete voglia di seguirlo.
Le stradine del centro
Una manciata di stradine strette che si incrociano tra di loro costituiscono il centro di Rupit. Una volta che avrete superato il ponte tibetano, vi troverete davanti a un piccolo borgo completamente costruito in pietra. E sottolineo completamente, perchè come avrete modo di vedere, anche le vie sono in pietra. Ma non immaginatevi le classiche stradine di pietra ordinate: no no, qui è tutto il contrario.
E’ l’uomo qui che si è adattato all’ambiente e non il contrario: in alcune strade i lastroni di pietra sono stati lasciati tali e quali a come li avremmo trovati in natura. Le loro estremità diventano quindi gradini naturali comodi esattamente come quelli scolpiti nella pietra.
L’attrattivo principale di questo bel paesino è proprio il fatto che sembra che il tempo si sia fermato per sempre qui. La modernità non è arrivata o se è arrivata, non ha fortunatamente modificato il suo aspetto originale.
El fossar y la iglesia de Sant Miquel
Una delle stradine più belle del paesino è carrer de fossar, una via che collega la parte alta con la parte bassa del paesino. A un lato ci sono delle bellissime case che risalgono al XVII secolo, dall’altro troviamo il fossar che da’ nome alla strada omonima che altro non è che l’antico cimitero. Più che il cimitero stesso (poche lapidi storte), vi consiglio di sostare qui per poter ammirare un bellissimo panorama. Le casine in pietra e il parco naturale di Collsacabra circostante di cui parleremo tra poco sullo sfondo….che meraviglia!
Ma se cercate un punto di osservazione privilegiato dove poter godere del panorama circostante, non ho dubbi. Dal fossar pagando la modica cifra di 2 euro potrete percorrere i pochi scalini che vi separano dalla cima del campanile della chiesa di Sant Miquel. Da lassù la vista è veramente spettacolare e in più potrete avere la fortuna (o sfortuna, dipende dal punto di vista ehehhe) di sentire suonare le campane letteralmente sotto la vostra testa.
Per visitare l’interno della chiesa basta tornare sui propri passi e girare a destra. L’attuale aspetto barocco si deve alla decisione di ampliare la chiesa originale di stile romanico nel XVII secolo. Nuovi abitanti scelsero di trasferirsi qui e questo rese necessario aumentare le dimensioni della chiesa parocchiale.
Dove mangiare a Rupit e Pruit
Can Sallent
Proprio accanto alla chiesa di Sant Miquel si trova la piazzetta principale del paese, dove troverete la maggior parte dei bar e ristoranti di Rupit. Noi abbiamo scelto di mangiare da Can Sallent, un piccolo ristorantino con una manciata di tavoli all’interno e qualche tavolino all’esterno. Il menu è molto variegato e offre piatti tipici della cucina catalana. Cercate di arrivare il prima possibile: il servizio è molto lento per cui vale il detto che chi prima arriva, meglio alloggia.
La passeggiata fino al Salt de Sallent
Con lo stomaco pieno e gli occhi già pieni di meraviglia, ci toccava la miglior parte dell’escursione, la ciliegina sulla torta: la passeggiata fino al Salt de Sallent, la cascata con il salto d’acqua più alto della Catalogna. 115 metri di acqua cadono incessantemente sulla pozza circostante: assistere a questo spettacolo naturale è proprio impressionante.
Il punto di partenza dell’escursione inizia proprio accanto alla chiesa di Sant Miquel. Basta seguire i cartelli che indicano la strada: si supera una piccola stradina in pendenza, le fondamenta di una antica casa e qualche gradino e ci si ritrova improvvisamente all’interno del parco naturale del Collsacabra.
Il parco naturale del Collsacabra
Lo spazio naturale protetto del Collsacabra si estende tra le contee di Osona, della Selva e della Garrotxa. Una zona coperta da boschi, molti specchi d’acqua e ampi promontori. In quanto a sentieri da percorrere, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Potete abbinare la visita a Rupit e al Salt de Sallent con la vicina Tavertet e ammirare il pantano di Sau dall’alto.
Il Salt de Sallent
Il sentiero che unisce Rupit alla cascata de Sallent corre parallelo alla riera de Rupit, il fiume da cui ha origine questa imponente cascata. Fate quindi attenzione a percorrere questo sentiero dopo una pioggia abbondante, perchè in alcuni tratti le rocce potrebbero essere scivolose.
In quarantacinque minuti a passo deciso sarete arrivati alla cascata, non c’è possibilità di sbagliare percorso perchè non ci sono deviazioni lungo il cammino. Il percorso non è circolare per cui per tornare verso il paese, dovrete tornare indietro sulla stessa strada (così abbiamo fatto noi) oppure potete allargare un pò il cammino passando anche dalla Ermita de Sant Joan de Fàbregues (un’ora e mezzo in totale dalla cascata). Per i bimbi piccoli è consigliato il marsupio.
Tenete conto che l’accesso alla cascata avviene dall’alto e non c’è alcun tipo di protezione che vi protegge dal cadere insieme all’acqua della cascata stessa per cui mi raccomando fate attenzione! Ho visto varie persone mentre eravamo lì spingersi quasi al bordo del precipizio alla ricerca della foto perfetta e per me, che soffro di vertigini, è stato uno spettacolo quasi intollerabile.
Ci sono alcune pozze che precedono il salto dell’acqua: sembrano quasi messe apposta lì da un architetto in modo da diventare delle perfette piscine naturali. Ignoro se sia possibile o meno fare il bagno ma immagino che in estate qualcuno si spinga fino a qui per rinfrescarsi. Da questo punto non è possibile vedere la cascata vera e propria, conviene tornare sui propri passi e proseguire lungo il percorso pochi metri fino ad arrivare un punto panoramico protetto.
Da lì si vede tutta la portata d’acqua della cascata e la valle circostante del parco naturale di Collsacabra: uno spettacolo incredibile!
La nostra escursione a Rupit e Pruit finisce qui: spero vi sia stata utile per poter programmare la vostra visita in questo meraviglioso paesino. Se avete dubbi o commenti vi aspetto qui sotto il post!
10 commenti
Mimì
Ciao carissima! Intanto mi complimento con te per questi due luoghi straordinari che ci hai fatto conoscere, e di cui non ne conoscevo nemmeno l’esistenza! Ne sono stata subito attratta ed incuriosita, anzitutto perché sono uno l’anagramma dell’altro!
Via via leggendo ciò che qui si può fare e vedere, invece, me ne sono proprio innamorata
Martina Curra
Grazie mille per le tue belle parole 🙂
Mimì
Martina, grazie a te per i luoghi che ci fai scoprire!🥰🙏
Martina Curra
Potrei dire la stessa cosa su di te 😊
Eliana
Ma che luoghi eccezionali che mi hai fatto scoprire! Quanta natura ma anche storia e cultura! Non li avevo mai sentiti nominare ma adesso sono curiosa di vederli di persona!
Martina Curra
ci sono posti meravigliosi qui in Catalogna che non avevo mai sentito nominare prima di trasferirmi qua!
Paola
Possibile avessi già sbirciato uno di questi luoghi sul tuo Instagram?
Sono affascinata da morire! Sembrano Borghi persi nel tempo!
Martina Curra
Siiii Paola, hai proprio indovinato ehehehhe :)!!!
Bru
Martina mi hai fatto conoscere un vero gioiellino di questa zona che a me piace tanto, l’idea di arrivarci attraversando un ponte tibetano mi stuzzica tantissimo.
Martina Curra
È veramente un gioiellino come dici tu 😍