Il museo di Santa Giulia di Brescia, patrimonio dell’umanità
Un museo patrimonio dell’umanità? Ma com’è possibile? Per capire come mai dobbiamo innanzitutto comprendere che non si tratta di un museo ordinario, come quelli che siamo abituati a visitare normalmente.
Si, è vero: all’interno del museo sono esposte varie collezioni di reperti archeologici esattamente come negli altri musei. Parte della sua missione consiste infatti nel raccontare la storia della città di Brescia dall’antichità all’età rinascimentale. Ma è anche vero che il museo di Santa Giulia nasconde al suo interno nientedimeno che:
- due abitazioni di età romana (I-III secolo d.C.)
- la basilica longobarda di San Salvatore (VIII secolo d.C.)
- il Coro delle Monache (inizio del XVI secolo d.C.)
- l’Oratorio romanico di Santa Maria in Solario (XII secolo d.C.)
E’ un viaggio affascinante quello che ci porta alla scoperta della storia di questo museo, della città di Brescia e di un popolo conquistatore che ha lasciato molte testimonianze nel nostro paese. Pronti a saperne di più?
MUSEO DI SANTA GIULIA, PATRIMONIO UNESCO
Prima di addentrarci con la storia e con la visita del museo di Santa Giulia, la spiegazione contenuta sul sito dell’Unesco ci aiuta a capire meglio le motivazioni che stanno dietro alla sua nomina come patrimonio dell’Umanità.
Una piccola precisazione: il museo di Santa Giulia fa parte insieme ad altri luoghi del sito seriale i Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.). La nomina
comprende infatti sette gruppi di costruzioni importanti- fortezze, monasteri, chiese,etc.- situate lungo la penisola italiana. Questi edifici sono testimoni del passaggio dei longobardi, popolo originario del nord Europa che sviluppò la sua cultura specifica in Italia, dove dominò vasti territori tra i secoli VI e VIII. La transizione dall’antichità al medioevo in Europa fu marcata dalla sintesi di stili architettonici portata a termine dai longobardi, nella quale si amalgamarono l’eredità dell’antico impero romano e la spiritualità del cristianesimo, così come le influenze bizantine e dell’europa settentrionale germanica. I sette luoghi che formano questo sito seriale costituiscono una testimonianza importante del ruolo che ebbero i longobardi nello sviluppo spirituale e culturale della cristianità europea, soprattutto a livello monastico cit. dal sito dell’Unesco (traduzione mia)
Oltre al museo di Santa Giulia, anche l’area archeologica del foro romano è patrimonio UNESCO. Purtroppo per motivi di tempo non sono riuscita a visitarla ma mi riprometto di tornare un giorno per vedere anche il resto della città.
Gli altri sei siti che compongono questo patrimonio sono:
- Cividale del Friuli
- Castelseprio
- Spoleto
- Campello sul Clitunno
- Benevento
- Monte Sant’Angelo
STORIA DEL MUSEO DI SANTA GIULIA
Se fossimo passati di qui all’epoca dei longobardi, non ci troveremmo davanti ad un museo, ma davanti a un monastero. L’ultimo re dei longobardi, Desiderio, fondò proprio qui insieme alla moglie Ansa nel 753 il monastero benedettino femminile di San Salvatore.
Il monastero mantenne le proprie funzioni fino al 1798, quando venne soppresso da Napoleone in persona. Durante i suoi mille anni di storia, si arricchì di preziosi monumenti affrescati, proprio quelli che ancora oggi possiamo ammirare nel museo che è sorto al suo interno.
VISITA AL MUSEO DI SANTA GIULIA
Come avrete capito già, non si tratta di un museo normale come siamo abituati a intenderlo. Alcune sale sono strutturate nel modo classico (le meno interessanti, opinione personale).
Le parti più belle invece riguardano gli edifici nascosti all’interno del museo che diventano delle particolarissime sale museali. Un’esempio potente? L’Oratorio Romanico di Santa Maria in Solario ospita al suo interno ben due reliquie importantissime.
Al piano terra troviamo una lipsanoteca, un prezioso contenitore in avorio per le reliquie, totalmente inciso a mano: i dettagli sono semplicemente meravigliosi!
Al piano superiore invece si trova la Croce di Desiderio, che da sola vale il prezzo del biglietto: è ornata da ben 212 gemme, un’opera di oreficeria carolingia. E’ bellissimo anche lo spazio scelto per ospitare la croce: pareti completamente affrescate, una volta che pare un cielo stellato, un blu intenso che rimane impresso nella memoria a lungo.
Un altro spazio che mi è piaciuto tantissimo è il Coro delle Monache, anch’esso completamente affrescato. Avete presente quando non sapete letteralmente dove posare gli occhi perchè siete rapiti dalla ricchezza dei dettagli del luogo dove vi trovate? Ecco questa sensazione vi avvolgerà completamente quando vi troverete qui!
Last but not least, la sala dedicata alle due domus romane è emozionante. Il gioco di luci espositivo esalta i pavimenti e il resto degli scavi archeologici, una sala strabiliante!
Non vi svelo di più perchè sono convinta che dovete vedere e giudicare da soli l’immensa collezione del museo di santa Giulia. Vi basti pensare che lo spazio espositivo è grande all’incirca 14.000 mq e vi sono conservate 12.000 opere. Tenete conto almeno due ore abbondanti per la visita dell’esposizione permanente. Se poi voleste visitare le collezioni temporanee, dovreste pagare un biglietto a parte e ciò aumenterebbe il vostro tempo di permanenza all’interno del museo.
COME ARRIVARE AL MUSEO
Brescia è una città ben collegata sia dal punto di vista ferroviario, sia dal punto di vista automobilistico. Se decidete, come noi, di arrivare in macchina trovare parcheggio potrebbe essere un bel grattacapo. Tenete conto che il museo di Santa Giulia si trova in centro città in zona Ztl quindi scordatevi di poter parcheggiare lì vicino gratis.
Noi abbiamo risolto parcheggiando in via Berardo Maggi: è un quartiere residenziale abbastanza vicino al centro storico. Una breve camminata di 15 minuti vi separerà dal centro città e dal museo.
ORARI E PREZZI DEI BIGLIETTI
E’ possibile visitare il museo tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10:00 alle 19:00 (ultimo orario d’entrata 18:15).
Il biglietto intero vale 10 €, per gli studenti universitari ogni giovedì pomeriggio è prevista l’entrata gratuita dalle 14:00 in poi.
Se voleste visitare anche l’area archeologica Brixia Romana (anch’essa patrimonio Unesco) vi converrebbe comprare il biglietto cumulativo museo+ area archeologica al costo di 15 €. Per sconti e altre informazioni utili, vi rimando sul sito del museo di santa Giulia.
E voi? Siete mai stati al museo di Santa Giulia? Ne avevate mai sentito parlare? Fatemelo sapere nei commenti!
8 commenti
Elisa
Che meraviglioso museo, gli affreschi sulle pareti valgono da sole la visita in questo museo così particolare.
Martina Curra
una vera meraviglia! 🙂
Eliana
Brescia è a sole due ore da casa mia eppure non ci sono mai stata se non di passaggio per vedere una mostra situata in periferia. Il Museo di Santa Giulia è di sicuro uno dei luoghi che più mi intriga amando io molto la storia!
Martina Curra
non perdertelo se puoi, è bellissimo!
Teresa
Devo confessare che non conosco molto Brescia e non avevo mai sentito nominare il Museo di Santa Giulia. Però la descrizione che ne hai fatto e le tue splendide foto mi hanno incuriosita molto!
Martina Curra
mi fa piacere 🙂
marina lo blundo
Sono archeologa, per cui ho studiato a suo tempo il complesso di Santa Giulia, ma ahimè ancora non sono mai stata a Brescia né tantomeno ho visitato il museo!
Martina Curra
ti piacerebbe tantissimo!