Una passeggiata lungolago tra Dongo e Gravedona
Ah, la bellezza del lago di Como! Lo sapeva bene il Manzoni che decise di ambientare qui parte del suo romanzo più famoso I Promessi Sposi, che tanti grattacapi ha causato a generazioni di studenti liceali…
Ma siamo sicuri di conoscere bene quanto ha da offrire il lago? Non esistono mica solo Como, Lecco o Bellagio! Oggi vi propongo invece una bella passeggiata lungolago tra Dongo e Gravedona, due paesini che si affacciano sulla sponda comasca del lago, situati quasi sulla punta e abbastanza vicini al confine svizzero. Pronti a seguirmi in questa nuova avventura?
Come arrivare a Dongo
Prendendo come ipotetico punto di partenza Milano, il modo migliore di arrivare è in macchina: tramite la SS36 del lago di Como e dello Spluga (versante Lecco/Menaggio/Colico) [tempo di percorrenza: 1 ora 56 minuti]. Un altra opzione è prendere l’altro versante del lago ma è generalmente un percorso più lungo. [tempo di percorrenza: 1 ora 58 minuti].
Prendere i mezzi pubblici è possibile ma poco fattibile: si può prendere il RE8 (treno) diretto a Colico [tempo di percorrenza: 1 ora 26 minuti] e poi l’autobus C10 fino a Dongo [36 minuti].
Dongo nella storia
Prima di proseguire con il racconto della passeggiata lungolago tra Dongo e Gravedona mi sembra utile inserire qui una piccola digressione storica sull’importanza di Dongo durante la seconda guerra mondiale.
A molti suonerà infatti familiare questo nome: Dongo appare sui libri di storia indissolubilmente legato al nome di Mussolini e alla seconda guerra mondiale. La fuga del Duce da Milano verso il lago di Como finì proprio qui a Dongo: nascosto come soldato tedesco con una colonna di fuggitivi venne riconosciuto dai partigiani locali e tratto in arresto. Il resto è storia: la fucilazione e l’esposizione del suo corpo impiccato a piazzale Loreto.
Avvolto nella leggenda invece è il cosidetto “oro di Dongo“: tutti i beni sequestrati a Mussolini, a Clara Petacci (la sua amante) e ai gerarchi fascisti tratti in arresto il 27 aprile 1945. Si trattava di una somma molto ingente di denaro e gioielli sparita apparentemente nel nulla. Una scia di omicidi seguì il denaro, ancora oggi non è chiaro esattamente dove siano finiti.
Proprio in uno dei palazzi di Dongo è stato aperto ultimamente un museo dedicato a questa storia: il museo della fine della guerra, che non ho ancora avuto l’opportunità di visitare. Per appassionati della storia e in generale per chiunque voglia ricordare questi eventi storici, si tratta di un’opportunità imperdibile. Vi lascio dunque il sito ufficiale del museo per poter programmare una visita qui.
La passeggiata lungolago tra Dongo e Gravedona
Ovviamente però l’attrattivo principale di molti paesini del lungolago lariano è per l’appunto il lago stesso. Un bagno nel lago è sempre una buona idea (tenendo conto che le “spiagge” qui sono sassose e “selvagge”, molto naturali).
Io invece vi propongo una passeggiata lungolago tra Dongo e Gravedona molto semplice e facile da realizzare anche con i bambini. Quest’estate eravamo un piccolo gruppetto con due bambini di due e tre anni e ci abbiamo messo un’oretta a passo molto lento all’andata e un’altra ora al ritorno.
Si parte dal lungolago di Dongo, in realtà quasi alla fine del paese all’altezza del Sporting bar. Quasi subito vi ritroverete in realtà a superare il confine con il comune di Gravedona. Da una parte il lago, la spiaggia, l’altra sponda del lago (Colico sullo sfondo), dall’altra i campeggi e le montagne che fanno ombra…
Se, come noi, affronterete questa passeggiata lungolago all’ora della merenda non potete non fermarvi in un posticino carinissimo: le orchidee del Lario. Un locale di fronte al lago che è insieme serra, ristorante, bar e gelateria artigianale (con gusti buonissimi!). In ogni caso qualsiasi momento è buono per fermarsi un attimo in questo posto!
Passeggiare lungolago è veramente rilassante, il paesaggio è una meraviglia: la natura ci circonda continuamente. All’altezza dell’unica “spiaggia” organizzata di questa parte del lago Serenella Beach, dove è possibile affittare ombrelloni e sdraio il sentiero si divide. Un piccolo fiumiciattolo separa la spiaggia dal resto del sentiero: è possibile decidere di superarlo saltando sui vari ciottoli nel letto del fiume.
Noi che avevamo invece il passeggino abbiamo deciso di costeggiare il fiumiciattolo e di attraversarlo su un ponte dove passano le macchine. Si sorpassa un cimitero e si arriva finalmente al punto finale della nostra passeggiata: la Chiesa Santa Maria del Tiglio di Gravedona.
La chiesa di Santa Maria del Tiglio di Gravedona
Quest’incantevole chiesa romanica è talmente importante da essere diventata monumento nazionale. Si trova accanto alla chiesa parrocchiale di San Vincenzo, costruita molto più tardi. Non sono riuscita a visitare quest’ultima per via di una messa in corso, anche se ho potuto accedere alla sua cripta romanica. E’ a un livello inferiore raggiungibile tramite una scala esterna all’edificio.
Per fortuna invece la chiesa di Santa Maria del Tiglio era aperta e di libero accesso. La struttura è molto singolare: se si arriva dalla parte del lago, si può ammirare la parte posteriore della chiesa. Ha una pianta centrale rettangolare con due absidi laterali, tre absidi della zona terminale e un vestibolo d’ingresso. Venendo dalla parte della chiesa di San Vincenzo invece, si ammira la facciata principale della chiesa e il campanile, costruito in varie fasi storiche (prima in pianta quadrata poi ottagonale).
Un aspetto veramente caratteristico di questa chiesa è la sua muratura in pietra, a fasce alternate in marmo bianco e blocchi di pietra grigia.
All’interno la chiesa appare a un primo sguardo molto spoglia ma in realtà nasconde molti particolari interessanti. Partiamo dal pavimento: sono visibili in parte i resti della pavimentazione in mosaico di un antico battistero paleocristiano che era presente qui prima della costruzione della chiesa.
Alzando invece gli occhi e guardando le pareti, si ammirano vari cicli pittorici di affreschi sempre a tema religioso: il giudizio universale, la madonna in trono, vari santi, l’adorazione dei magi e le storie di San Giovanni Battista. Risalgono a momenti storici diversi e testimoniano il passaggio del tempo all’interno della chiesa. Un bel crocefisso ligneo è appeso a una delle pareti della chiesa, risalente al XII secolo.
Proprio vicino alla chiesa c’è una bella spiaggetta dalla quale è possibile ammirare il resto del lungolago di Gravedona e i paesini limitrofi: un luogo veramente magico!
Finisce qui il nostro resoconto sulla passeggiata lungolago tra Dongo e Gravedona. Fatemi sapere nei commenti se siete mai stati in questa parte del lago e se avete altri suggerimenti dove passeggiare nei dintorni. Vi aspetto!
13 commenti
Lisa Trevaligie Travelblog
Mi hai dato un’ottima idea di viaggio per uno dei prossimi week end autunnali. Non conosco bene la zona ma vedo che vale la pena esplorarla a passo lento, anche con i bambini.
Martina Curra
siiii, e ora in autunno dev’essere ancora più bella da vedere!
Nadia
Che bella passeggiata. Sarò a Menaggio per 10 giorni dal 4 al 15 settembre 2024, con tre amiche americane. I tuoi consigli sono preziosi. Se hai altre passeggiate da consigliarmi e non troppo difficili, ti prego di dirmelo e ti ringrazierò infinitamente.
Mimì
Ma che meraviglia chiesa di Santa Maria del Tiglio! E che belli quegli affreschi! Non ci sono mai stata, però mi hai dato un’ottima idea per una passeggiata nemmeno troppo distante da Bergamo!
Martina Curra
felice di averti ispirato, come dici sempre te 🙂
Teresa
Confesso che conosco proprio pochino quella zona, a parte le classiche città di Como, Lecco ed Erba. I due paesi che hai descritto mi attirano davvero parecchio, potrei farci un pensierino!
Martina Curra
poco conosciuti ma meritevoli di attenzione!
Libera
Non conoscevo questa parte del lago ma mi sembra ci siano davvero tutti gli ingredienti per regalare attimi di pace e relax, ottimo spunto
Martina Curra
Il lago di Como è veramente grande e merita di essere visitato in profondità 😉
Eliana
Ho fatto esattamente questa passeggiata lo scorso anno ma in senso contrario. La piccola chiesetta di Gravedona è stupenda e poco conosciuta! Abbiamo pranzato da Orchidee del Lario e ho assaggiato delle alici stratosferiche!
Martina Curra
Wow, che bello ricevere un feedback del genere! La prossima volta terrò in considerazione le Orchidee del Lario per pranzare lì 🙂
Lisa Trevaligie Travelblog
Siamo stati sul Lago di Como tanti anni fa, e siamo dovuti andar via per colpa della nebbia fittissima, spostandoci nelle vicinanze. Mi piacerebbe molto tornare e vedere questi posti!
Valentina
Sono cresciuta non lontano da Como ma questa zona del lago la conosco poco. Ora abito lontano ma mi hai dato un’idea per una gita da fare la prossima volta che tornerò nei paraggi!!