visita alla certosa di pavia
ITALIA

Visita alla Certosa di Pavia

L’ultima visita che sono riuscita a fare quest’estate prima di tornare in Spagna è stata alla Certosa di Pavia. Pur avendo vissuto a Milano per tantissimi anni, non ero mai riuscita a vedere questa meraviglia!

Pensavo sempre di avere tempo per andare e posponevo la visita a data da destinarsi, ma il desiderio si è fatto sempre più intenso ed è stata una grandissima soddisfazione togliersi lo sfizio di poterla ammirare dal vivo.

E’ una visita che si può fare tranquillamente in mezza giornata se arrivate come noi dal capoluogo meneghino e volendo, si può decidere di visitare anche la vicina Pavia, una graziosa cittadina con tantissima storia e monumenti da visitare.

Basta non perdere di vista alcune indicazioni semplici ma importanti che vi indicherò a continuazione per godersi la visita in tutta tranquillità.

Orari e visita guidata

visita guidata alla certosa di pavia
il monaco cistercense che ci ha fatto da guida

Il primo aspetto importante da tenere in conto quando si programma una visita alla certosa di Pavia sono gli orari.

Si può visitare tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 09:00 alle 11:30 e dalle 14:30 alle 16:30 (da Novembre a Febbraio).

Gli orari di chiusura del pomeriggio variano a seconda del mese: si allargano fino alle 18:00 da maggio ad agosto per poi ridursi fino alle 16:30. Vi lascio comunque il sito ufficiale della Certosa di Pavia per poter controllare personalmente gli orari.

I monaci sono molto rigidi con l’osservanza delle aperture e chiusure per cui assicuratevi di arrivare negli orari indicati.

L’entrata alla Certosa è gratuita, viene solo richiesta un’offerta libera se decidete di assistere una visita guidata.

A proposito di visita guidata, non è chiarissimo a che ora inizi. Noi siamo arrivati alle 10:00 di mattina all’incirca e la visita è iniziata alle 10:30 ma non era annunciata da nessuna parte, immagino che il pomeriggio sarà più o meno simile.

Il vantaggio della visita guidata è che ti permette di accedere a parti della Certosa che non sono accessibili altrimenti. Un monaco certosino ci ha accompagnato a scoprire tutti i segreti, le meraviglie e le storie celate dietro la Certosa di Pavia. La visita è stata veramente interessante e a tratti abbiamo anche riso di gusto (ci è toccato un monaco molto ironico!) Io ve la consiglio di cuore se avete tempo e disponibilità.

Un ultimo aspetto da tenere in considerazione riguarda il GPS: se inserite le indicazioni “Certosa di Pavia” il GPS vi porterà al paese di Certosa di Pavia e non direttamente alla Certosa.

E’ abbastanza facile trovare parcheggio all’interno del paesino (o almeno nella nostra esperienza e siamo stati lì in settimana e non durante il weekend) ma ho notato che proprio vicino alla Certosa di Pavia c’è un parcheggio custodito (credo a pagamento) per i visitatori.

Storia della certosa di Pavia

interno chiesa certosa di pavia
interni della chiesa della certosa di pavia

La storia della certosa è antichissima: la prima pietra è stata posata addirittura nel 1396! Nelle intenzioni di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, la certosa doveva ospitarne il mausoleo monumentale dopo la sua morte.

A quanto pare, egli fu spinto da un duplice motivo: il primo, più prosaico era quello di accrescere la propria fama e gloria e il secondo, quello di obbedire a un desiderio della seconda moglie, la quale, consigliata dal priore della Certosa di Garegnano chiese al marito di erigere una certosa in forma testamentaria.

I lavori però sono molto lenti e proseguono con grande difficoltà fino ad interrompersi del tutto dopo la morte del Duca. Dopo anni di declino, il potere a Milano passa nelle mani degli Sforza. Per primo Francesco Sforza, ma è soprattutto il fratello Ludovico il Moro, che gli succede al trono a interessarsi a fondo ai lavori della Certosa.

Più di un secolo dopo la posa della prima pietra la costruzione della Certosa giunge finalmente al suo termine.

Varie vicissitudini si susseguono nei secoli fino ad arrivare a una data fatidica per l’ordine monastico. Il 21 ottobre 1782 l’imperatore Giuseppe II decreta la sopressione degli ordini contemplativi.

I monaci certosini sono costretti ad andare via e vengono sostituiti dai monaci cistercensi. Nel corso dei secoli vari ordini monastici si succederanno nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri dove una piccola comunità monastica di cistercensi si occupa della Certosa.

La visita all’interno della Certosa

certosa di pavia
vista della certosa dal chiostro piccolo

Come vi anticipavo anteriormente, una parte della Certosa è visitabile autonomamente (la parte della chiesa) mentre bisogna aspettare l’arrivo del monaco cistercense/guida per visitare la parte più interna e nascosta della certosa.

Il monaco aprirà un cancello che permetterà di scoprire tutti i tesori che nasconde quest’affascinante Certosa.

Nel transetto sono esposte le opere di maggior pregio che la Certosa offre: i monumenti funebri dei suoi due maggiori benefattori. Da una parte le statue supine di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este magistralmente scolpite da Cristoforo Solari, dall’altra il sepolcro monumentale di Gian Galeazzo Visconti progettato da Gian Cristoforo Romano.

I tesori che nasconde la certosa però vanno ben aldilà dei monumenti funerari: basta anche solo ammirare i tantissimi dipinti che tanti artisti, di riconosciuta fama o meno, ci hanno lasciato qui. Da rimanere a bocca aperta!

Purtroppo all’interno della certosa non è possibile scattare foto ma vi lascio qualche immagine presa dal suo sito web per poter ammirare anche visivamente la sua meravigliosa bellezza.

tomba di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este
tomba di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este. Immagine presa dal sito web della Certosa di Pavia

Tra le varie opere spunta anche un bellissimo trittico in avorio sapientemente lavorato a mano da Baldassarre degli Embriachi. E’ incredibile pensare a quanta maestria sia stata necessaria per intagliare così finemente l’avorio…lascio giudicare voi con i vostri occhi!

Gli esterni della Certosa

interno di una cella dei monaci
interno di una cella dei monaci

La visita prosegue anche negli spazi esterni della Certosa. Si passa da due chiostri, il piccolo e il grande. Nel chiostro piccolo fa bella mostra di sè un lavatoio antico ed è possibile ammirare la certosa da diverse prospettive.

In quello grande invece si possono visitare alcune antiche celle dei monaci certosini e se si aguzza la vista si intravedono i monaci al lavoro nell’orto della Certosa.

La visita guidata finisce qui ma prima di uscire si può visitare il negozio della Certosa che vende erbe medicinali e ogni tipo di rimedio naturale contro i malanni stagionali prodotto dagli stessi monaci.

Un’ultima curiosità prima di lasciare questa meraviglia? Vi capiterà di vedere incisa nel muro una sigla curiosa “GRA-CAR“. La sigla sottointende Gratiarum Chartusia, ovvero Certosa delle Grazie, il soprannome dato alla Certosa.

simbolo GRA-CAR
simbolo GRA-CAR

Finisce qui la nostra visita alla Certosa di Pavia. E voi, ci siete mai stati? Avete curiosità di sapere com’è? Vi leggo nei commenti!

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