ITALIA,  PATRIMONIO UNESCO

L’Orto Botanico di Padova

Basta percorrere pochi passi dalla basilica del Santo, di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato a Padova, nella via che porta il suo nome per arrivare davanti al cancello dell’Orto Botanico, dove una targa commemorativa ci ricorda che nel 1997 è diventato patrimonio UNESCO.

Si passa poi per la moderna biglietteria per comprare il biglietto (10€ tariffa intera, gratis bambini fino ai 5 anni nel 2025) per poi immergersi in un tripudio di fiori, piante e alberi. Per capire l’importanza dell’orto botanico di Padova servono alcuni dati concreti: si tratta del primo orto botanico universitario al mondo, creato nel 1545 e usato come modello per tutti gli altri orti botanici. Tantissimi personaggi illustri del calibro di Goethe sono passati di qui lasciando la loro impronta personale. Ospita al suo interno più di 6.000 piante appartenenti a 3.500 diverse specie botaniche. Pronti a saperne di più? Continuate a leggere!

PATRIMONIO UNESCO

Il criterio usato dall’Unesco per accogliere l’Orto Botanico di Padova nella sua lista è stato il seguente:

il primo orto botanico del mondo venne creato nel 1545. Ha conservato il suo tracciato originale formato da un terreno circolare, simbolo del mondo, circondato dall’acqua. Con il passare del tempo, vennero aggiunti anche elementi architettonici (portici ornamentali e balaustre) e funzionali (pompe d’acqua e serre botaniche). L’orto continua a essere centro della ricerca scientifica ancora oggi.

VISITA ALL’ORTO BOTANICO

All’ingresso ci hanno consegnato una mappa dove erano indicati i vari punti d’interesse dell’orto che ha fatto la gioia di mio figlio. Era così concentrato nel seguire il percorso e i punti sulla mappa che la visita gli è piaciuta moltissimo.

Esistono cinque macro aree all’interno del parco che abbiamo visitato in questo ordine:

ORTO RINASCIMENTALE

Si tratta del nucleo iniziale dell’orto botanico, la parte più antica. Venne costruito nel 1545 su mandato del Senato della Repubblica di Venezia per permettere agli studiosi di Botanica (materia inserita nel 1533) di poter studiare dal vivo le piante terapeutiche.

Concepito come un cerchio diviso in vari settori con accessi dai quattro punti cardinali ospita collezioni di piante velenose, medicinali, piante rare del Triveneto e dei Colli Euganei. Completano la collezione alcune vasche acquatiche con delle grandi ninfee e fior di Loto. E’ proprio qui che si trovano alcuni esemplari di alberi storici come la magnolia Passiflora piantata nel 1786 e ritenuta la più antica in Europa o la palma di Goethe, la pianta più antica dell’orto (risale al 1585) chiamata così perchè Goethe le dedicò il suo libro “la Metamorfosi delle Piante“.

MUSEO BOTANICO

Uno spazio espositivo inaugurato nel 2023 dove vengono esposti documenti ed erbari appartenenti all’Università di Padova che fino a quel momento li aveva destinati solamente agli studiosi e addetti al settore. L’esposizione è interattiva ed è piaciuta moltissimo ai miei bimbi, a noi grandi invece sono piaciuti gli spazi dedicati al teatro botanico (ex aula di botanica risalente al 1842 dove viene proiettato un film chiamato Goethe. La vita delle foglie) e la spezieria, un laboratorio-bottega dove venivano creati i medicinali dell’epoca con le piante curative.

SERRE OTTOCENTESCHE

Accanto al museo si trovano le serre ottocentesche costruite per l’appunto tra il 1804 e il 1814 su progetto dell’architetto Antonio Noale. La prima serra ospita bellissime piante insettivore: i miei bimbi non si sono voluti avvicinare nonostante avessimo spiegato loro che non essendo insetti non correvano alcun pericolo! L’ultima serra invece, alla quale si accede attraverso delle porte che mantengono sempre fissa l’umidità al suo interno, ospita piante che hanno bisogno di un’altissima percentuale di umidità per sopravvivere. La sensazione è identica all’entrare dentro a una sauna, più di cinque minuti non siamo riusciti a resistere e siamo dovuti scappare fuori.

ARBORETO

Dopo il caldo patito nell’ultima serra, entrare all’interno dell’Arboreto è stata davvero una benedizione! Qui si trovano esemplari di alberi antichissimi come un platano orientale del 1680 o il cedro dell’Himalaya che risale al 1828.

GIARDINO DELLA BIODIVERSITÀ

L’ultima parte della visita l’abbiamo passata all’interno del giardino della Biodiversità, un’unica grande serra in vetro che ospita più di 1.300 piante. L’acqua la fa da padrone qui con varie cascate all’interno dei cinque spazi in cui si divide la serra: serra del clima temperato mediterraneo, serra dei climi aridi, clima temperato, serra della foresta tropicale sub-umida e serra delle foreste pluviali tropicali. Dal giardino esterno si può ammirare il profilo della basilica del Santo.

Termina qui la nostra escursione all’orto botanico di Padova! Voi ci siete mai stati?

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