Il primo viaggio con i bambini- Italia e Europa
Una delle preoccupazioni più grandi di ogni viaggiatore quando diventa genitore è la seguente: potrò ancora viaggiare? A tutti sarà capitato almeno una volta di sentire qualche commento negativo: “ora hai finito di girare. Avrai altro a cui pensare!” E’ facile farsi prendere dallo sconforto e pensare di appendere la valigia al chiodo. Per fortuna, come spesso succede, la realtà è molto diversa dalle dicerie. Sempre più famiglie blogger si dedicano a sfatare questo mito, per far capire a tutti che sì, è possibile viaggiare con i bambini.
Ovviamente le vacanze non saranno uguali a prima: bisogna adattarsi ai ritmi dei bambini e non cercare di strafare, sopratutto quando sono molto piccoli. Ma i bambini sanno veramente stupirci: viaggiare insieme sarà tra i più bei regali che potrete fare ai vostri figli! Avendo un bambino di un anno, non mi ritengo particolarmente esperta nel tema. Proprio per questo ho chiesto aiuto ad alcune colleghe della community Travel Blogger Italiane: hanno condiviso con me i loro racconti sul primo viaggio con i loro bambini. Spero che possano essere di ispirazione per chi, come me, è un genitore alle prime armi e vuole continuare a viaggiare.
Tutte le mete indicate in questo articolo si trovano o in Italia o in Europa: decidere di rimanere vicino casa può essere un’ottima idea per evitare problemi legati agli spostamenti troppo lunghi.
VAL DI FASSA
contributo di Raffaella di Raf Around The World
Il mio piccolo Dante è nato proprio pochi mesi dopo l’inizio di un agognato anno sabbatico che io e mio marito avevamo deciso di concederci molto prima di venire a conoscenza della mia gravidanza. Ciò ci ha permesso, oltre che di goderci pienamente il nuovo arrivato, anche di poter pianificare un viaggio di sei mesi in giro per l’Italia con un neonato al seguito.
Abbiamo lasciato la nostra casa in Andalusia quando Dante aveva da poco compiuto quattro mesi. La nostra avventura ci ha fatto scoprire il blu del Lago di Garda e le spiagge deserte della Sardegna. Abbiamo visitato le calli di Venezia e siamo rimasti incantati dalla bellezza di Cefalù e dell’entroterra siciliano. Ma tra tutti i luoghi che abbiamo visitato quello che più mi è rimasto nel cuore è stata la Val di Fassa. Sarà che in fondo sono un’anima montanara, sarà che ci ho trascorso quasi tre mesi, ma ho trovato in questa valle una destinazione veramente a misura di bambino, anzi, nel mio caso a misura di neonato.
Considerata la lunghezza del nostro soggiorno, abbiamo optato per alloggiare in un appartamento. Che dire? Non è un caso se l’alto standard dell’ospitalità trentina è così celebre. Gli appartamenti in Val di Fassa sono tutti molto belli, curati nei dettagli e superaccessoriati. Io ho dato molta importanza all’aspetto dello spazio esterno. Con un neonato non sapevo quanto mi sarei potuta muovere, quindi ho privilegiato una sistemazione con un giardino e una terrazza. Alla fine, però, questi spazi non li ho utilizzati molto poiché abbiamo fatto tantissime escursioni.
La Val di Fassa, infatti, offre un ampio spettro di escursioni adatte alle esigenze più diverse. Alcuni dei sentieri più celebri, come quello che porta al Rifugio Fuciade e quello che risale la Val San Niccolò, sono percorribili con il passeggino. Altri, di una bellezza difficilmente descrivibile, li abbiamo percorsi facilmente con lo zaino porta-bimbo. Infine, per chi non vuole salire in quota, c’è una pista ciclabile che attraversa tutti i paesi della Val di Fassa. Con il fondo asfaltato, questa ciclabile diventa perfettamente percorribile con il passeggino per delle lunghe e rilassanti passeggiate.
A completare il quadro di questa vacanza perfetta, non posso non citare la gastronomia locale. Perfetta per le mamme bisognose di calorie, la cucina trentina mi ha appassionato così tanto che ho perfino partecipato ad un corso di cucina tipica: ora i canederli non hanno più segreti per me! Il mio bimbo, invece, ha iniziato lo svezzamento proprio tra le montagne della Val di Fassa e ha sviluppato una vera dipendenza (tuttora presente!) per la polenta.
CALABRIA
Contributo di Arianna del blog Tropical Spirit
Ho sempre amato molto viaggiare e quando è nata mia figlia non ho voluto farmi limitare dalla novità e privarmi di uno degli aspetti che mi gratifica di più. Ho abituato infatti mia figlia fin da piccolissima a viaggiare ovviamente con le dovute accortezze e precauzioni. Due mesi dopo la sua nascita siamo andati una settimana in Calabria, un viaggio diverso dai soliti, non itinerante ma stanziale ovviamente avendo una bimba piccola ho cercato di rispettare i suoi ritmi e ci siamo riusciti benissimo. La settimana è andata molto bene e noi novelli genitori ci siamo rilassati molto, aspetto essenziale dopo la nascita di un figlio.
Siamo andati in un villaggio a Le Castella che si trova nei pressi di Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone, sulla costa ionica della Calabria, inserito nel verde e direttamente sul mare vicino al castello aragonese a cui deve il suo nome. Per raggiungerlo quindi abbiamo preso un aereo da Milano a Crotone. La bimba ha preso quindi il suo primo volo in estrema tranquillità, era in braccio e ha praticamente dormito tutto il tempo. Il trasferimento da Crotone a Le Castella è stato piuttosto breve solo 20 km.
Pur trovandoci in uno dei tratti più belli della costa ionica abbiamo rinunciato a girare. Ci siamo goduti la vita del villaggio inserito in un contesto bello tra la macchia mediterranea e il mare trasparente. La spiaggia è facilmente accessibile ed è adatta a famiglie con bambini piccoli, di sabbia con fondale che degrada dolcemente.
Al mattino quindi scendevamo in spiaggia presto e la bimba stava sotto l’ombrellone. Quando veniva più caldo ci spostavamo nell’area giardino al fresco nel verde, pranzavamo spesso al ristorante sulla spiaggia accessibile su prenotazione. Il pomeriggio proseguiva in modo similare adattandoci ai ritmi della bimba ma vivendo all’aria aperta in un contesto molto accogliente.
Il villaggio era peraltro dotato di infant club dai 0 ai 3 anni con biberoneria e attrezzatura adeguata. Io devo dire che l’allattavo e non ne ho usufruito molto ma comunque è un aspetto che consiglio. Può risultare comoda un’area attrezzata per gli infant. Nella struttura era presente una spa che non ho molto sfruttato ma comunque sempre un aspetto gradevole per dedicarsi alla remise in forme. Sono sempre stata una viaggiatrice curiosa di vedere il mondo per cui non ho mai prediletto una vacanza in villaggio ma vi assicuro che con una bimba piccola l’ho trovata una soluzione perfetta.
FRANCIA IN CAMPER
Contributo di Helene del blog ViaggiamoHG.
La decisione definitiva di acquistare un camper è arrivata con la nostra scelta di allargare la famiglia. Si sa che la nascita di un bambino modifica le priorità in base ai suoi bisogni, che soprattutto agli inizi, sono tantissimi. E allora quale miglior modo di continuare a viaggiare se non quello di muoversi con il camper, dove poter caricare tutto il necessario per il nuovo arrivato, senza la paura di aver dimenticato qualcosa o di non aver tutto a portata di mano?
Il camper si è rivelato da subito perfetto con nostro figlio: potevamo fermarci quando era necessario per farlo mangiare, poteva dormire comodamente fissato al suo seggiolino ed io lo raggiungevo per qualsiasi necessità senza doverci per forza accostare. A parte una brevissima parentesi italiana, dopo pochi mesi abbiamo puntato la nostra bussola sulla Francia, paese che amiamo particolarmente e cheè particolarmente adatto anche per le vacanze con bambini.
A qualche mese dalla nascita abbiamo visitato la Provenza e poi la Camargue. Ad un anno la Normandia con un on-the road alla scoperta dei suoi splendidi paesaggi e luoghi storici. I vantaggi di un camper iniziano prima di partire, quando la paura di bagagli ingombranti o di dimenticare qualcosa non c’è; abbiamo tutto lo spazio per riporre l’occorrente: cibo, giocattoli, medicine, seggiolino e passeggino sono comodamente sistemati.
Lo stesso viaggio non è un problema. Ci si può fermare al bisogno o percorrere lunghi tratti mentre il bimbo dorme o gioca utilizzando il tavolino davanti a sé. Tutta la Francia è adatta per le famiglie con bambini poiché ha un’offerta turistica a 360°, particolarmente importante quando i figli iniziano a crescere e richiedono attrazioni studiate anche per loro.
Altro vantaggio non indifferente è che la Francia è una nazione “vicina” e non richiede particolari documenti o vaccinazioni. Sarà sufficiente la carta d’identità del bambino, così come è necessaria in Italia; non c’è uno stravolgimento di clima e le condizioni di vita sono le medesime rispetto alle nostre. In ultimo ma non ultimo, quando i bambini iniziano a viaggiare in camper sin da piccoli, per loro diventa una piacevole abitudine e saranno ben felici di partire alla prima occasione, per una nuova avventura.
CRACOVIA
Contributo di Peppe Salvina del blog una valigia per tutta la vita
Viaggiare con i bambini spesso vien visto solo come uno stress. Addirittura molti rinunciano ai viaggi dal momento in cui diventano genitori, poiché si lasciano demoralizzare dai pareri negativi e scoraggianti di amici e parenti. Ma io, da sempre appassionata di viaggi e pienamente convinta di quanto siano importanti per la formazione di un individuo già in tenera età, non ho mai pensato di rinunciare a questa mia grande passione, cercando invece di trasmetterla fin da subito a mio figlio, con cui viaggiare ha assunto un significato più intenso e profondo.
Ecco perché sono particolarmente legata a Cracovia, la prima città estera da me visitata in compagnia del mio bimbo. Situata nel meridione, Cracovia è una delle più importanti città della Polonia, di cui in passato ne era anche la capitale. Rinomata per la sua storia e architettura, è anche un importante centro universitario, oltre che una città molto elegante.
Cracovia ha molto da offrire, anche per le famiglie con bambini piccoli. E’ una meta decisamente low cost, dove anche i ristoranti più lussuosi hanno prezzi accessibilissimi, in cui poter assaggiare le pietanze tipiche del paese come i Pierogi (ravioli), le Zurek (zuppe), la Vodka e la Zapienkaka (bruschetta).
Sono bastati pochi giorni per assaporare la storia e le tradizioni locali, visitando i luoghi più importanti e rappresentativi della città, come il quartiere ebraico Kazimierz con le sue sette sinagoghe, il museo ebraico e il cimitero storico ebraico Remuh; il centro storico Stare Miasto, con la piazza medievale più grande d’europa Rynek Glowny, le numerose chiese e la basilica di S. Maria, il Mercato dei tessuti, il Museo Nazionale e il Castello del Wawel con la sua ricca architettura, i suoi musei e la famosa leggenda del Drago sputafuoco, che attira la curiosità di grandi e piccini, ipnotizzati davanti alla statua bronzea in attesa della sua improvvisa fiammata.
E’ anche possibile visitare i luoghi legati alla vita e formazione di Papa Giovanni Paolo II, vescovo della città prima di esser proclamato Papa. Molto interessante anche la Miniera di Sale di Wieliczaka, tra le più antiche e profonde al mondo e a pochi chilometri da Cracovia, in cui è possibile ammirare meravigliose sculture e cappelle tutte scolpite nel salgemma.
Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare la città poco prima di Natale, vestita a festa, ricca di luci e decorazioni e con il suo tipico mercatino di Natale. Ancora oggi, a distanza di due anni, mio figlio ricorda benissimo questo viaggio e ne parla con gioia ad amici e parenti. Ed è proprio questo che mi spinge a continuare a viaggiare con lui, per scoprire il mondo attraverso i suoi occhi e le sue emozioni!
ISLANDA
Contributo di Carlotta di piccole avventure di famiglia
Nell’immaginario collettivo, quando si pensa ad un viaggio con figli, si evocano immediatamente lidi attrezzati e parchi divertimento. Eppure, i bambini non sono un limite per i neogenitori che amano viaggiare. Far quadrare il cerchio dei ritmi di un piccino, un itinerario di viaggio e spostamenti continui è possibile, richiede solo un piccolo sforzo organizzativo. L’Islanda è uno di quei paesi che si presta alle famiglie: non è troppo distante, offre la possibilità di alternare turismo naturalistico e culturale, in estate le giornate sono molto lunghe e l’accoglienza riservata ai bambini è davvero calorosa.
I principali luoghi di interesse sono all’aperto e catturano l’attenzione dei più piccoli immediatamente. La zolfatara di Séltun, i geyser del Triangolo d’Oro, il Ponte tra i due continenti, gli iceberg dello Jokulsarlon, un bagno nelle sorgenti termali (Blue Lagoon o quella del lago Myvtan, la preferita dai locals) e l’avvistamento delle balene a Husavik sono delle mete imperdibili per chi vuole vivere un family road trip.
I dubbi di un viaggio dagli spostamenti continui potrebbero assalire i neogenitori. In questo caso vale una sola regola: ogni genitore conosce i propri figli e sa quanto questi possano adattarsi. Per rendere meno faticoso il viaggio le astuzie non mancano mai. Un seggiolino per auto comodo, un po’ di musica, delle tappe perché il viaggio non risulti troppo lungo, dei vestiti caldi e impermeabili e del cibo sempre a portata di mano. Per far fronte al carovita del paese, la scelta di appartamenti in cui poter cucinare la sera potrebbe rivelarsi pratica, oltre che più economica.
Il limite di questo paese sono le stagioni in cui è visitabile: da marzo ad ottobre, occorre prenotare l’auto e gli alloggi in anticipo, spesso in concomitanza con i biglietti aerei, per non rischiare di rimanerne sprovvisti. L’idea di prenotare sul posto potrebbe solo rendere il viaggio più dispendioso e meno piacevole.
Reykjavik, la capitale, merita una sosta di più giorni. Due o tre saranno sufficienti non solo per girarla tutta, con particolare attenzione al centro in cui lo street art rende più divertenti palazzi e strade. Sostare nella capitale significa anche poter fare delle attività in famiglia. Lo zoo con gli animali locali e l’annesso parcogiochi o ancora il museo Perlan, regaleranno dei ricordi indelebili a tutta la famiglia.
Che siate genitori curiosi, temerari o avventurosi, un viaggio in Islanda non solo rappresenta un’alternativa covid friendly, trascorrendo molte ore all’aria aperta senza molti contatti, ma anche un luogo pieno di stimoli per i piccoli viaggiatori che vi accompagnano.
2 commenti
Carlotta Amodeo
È rincuorante leggere così tante testimonianze che dimostrano come viaggiare con i figli sia possibile. Io ho rivisto non solo la mia storia di madre, ma anche quella di figlia che ha girato l’Europa (e il sud della Francia) in camper. Grazie di cuore!
Martina Curra
grazie a te per aver partecipato :)!!!Il tuo contributo aiuterà sicuramente tante altre famiglie a decidere di viaggiare!