Il palmeto di Elche
Il palmeto di Elche (o palmeral de Elche) è la più grande piantagione di palme presente in Europa. Ha un’estensione di 144 ettari di terreno ed è patrimonio UNESCO dal 2000. Un detto molto comune a Elche sostiene che in città ci sono più palme che abitanti: quasi 300.000 esemplari secondo l’ultimo censimento rispetto a 200.000 abitanti.
Ho visitato Elche nel febbraio dell’anno scorso (2023 ndR) in una giornata fredda e ventosa, al ritorno da un lungo viaggio in Andalusia e soggiornando nel peggior hotel in cui sia stata da tempo. L’unica nota positiva dell’alloggio? La vicinanza con il palmeto, veramente a pochi minuti a piedi dalla nostra stanza.
Ma vale la pena venire fino a qui per vedere un mucchio di palme? Secondo me assolutamente sì. Leggete fino in fondo per capire perchè visitare un posto così sconosciuto e così speciale.
Il palmeto di Elche patrimonio UNESCO
Come dicevamo prima, il palmeto di Elche è entrato a far parte nella prestigiosa lista dei patrimoni dell’umanità nel 2000.
Sentiamo direttamente dal sito dell’UNESCO le motivazioni che ci sono dietro questa scelta:
Il paesaggio formato dagli orti di palme di Elche, con i suoi complessi sistemi di irrigazione, fu costruito intorno al VIII secolo d.C., quando una gran parte della penisola iberica era sotto controllo musulmano. Ciò nonostante, ci sono buoni motivi per pensare che forse le sue origini rimonterebbero addirittura all’epoca dei fenici e dei romani. Il palmeto rappresenta un esempio unico di trasposizione di tecniche agricole arabe nel continente europeo.
sito dell’Unesco
Si tratta dunque del palmeto più grande d’Europa costruito in epoca antica e riuscito a sopravvivere fino ai giorni nostri. Niente male, vero?
Visita al Palmeto
Bisogna tenere conto del fatto che l’estensione del palmeto è veramente imponente, oltre al fatto che varie parti di esso sono proprietà privata non visitabili oppure visitabili solo tramite visita guidata.
Noi abbiamo deciso di visitare solo la parte visitabile liberamente (corrispondente al parco municipale) e si è trattato purtroppo solo di una piccola porzione del palmeto, dato che il freddo intenso e il vento gelido era veramente troppo da sopportare per i nostri bimbi piccini.
Quello che abbiamo visto comunque è stato sufficiente per capire l’incredibile estensione del palmeto. Le palme si susseguono una dietro l’altra senza fine, quasi a comporre un’enorme mare marrone e verde ordinato.
Non tutte le palme però sono uguali alle altre. Una mappa indica i punti dove si trovano le palme più antiche del palmeto o con le forme più particolari. Si tratta di 18 palme in totale per un totale di 5 km d’itinerario, qui potrete trovare e scaricare la mappa. Noi ne abbiamo viste solo alcune, tra cui la palmera de la font, una palma ad otto bracci.
Proseguendo la visita, abbiamo visto una piccionaia, uno stagno con le paperelle e un parco giochi pieno di bambini. Pensate che bellezza, andare in altalena all’interno di un parco patrimonio dell’umanità!
Ci siamo poi diretti verso un angolo del parco municipale dove è stata eretta una statua dedicata alle palme, qui potrete scattare varie foto in ricordo del palmeto.
Cosa fare a Elche, oltre la visita al palmeto
La nostra visita al palmeto purtroppo è terminata prima del previsto ma se avete più tempo a disposizione, tenete conto che in alcune parti private organizzano delle visite private alle piantagioni dove, oltre a farvi degustare degli ottimi datteri (il loro prodotto principale), vi faranno vedere e provare l’ebbrezza di arrampicarvi sulle palme esattamente come lo fanno gli esperti che si prendono cura di queste piante.
Sarebbe stato sicuramente interessante passeggiare lungo il centro storico della città, che noi abbiamo ovviato sempre per mancanza di tempo. Una buona idea è quella di abbinare una gita a Elche con una visita ad Alicante, vista la distanza molto ridotta tra le due città.
Un ultimo suggerimento culinario è di provare l’arroz con costra, il piatto tipico della città: si tratta di riso cucinato all’interno di una paellera e ripassato poi in forno con uno strato di uova e salsiccia che si solidifica creando per l’appunto la crosta.
E voi, siete mai stati a Elche? Avete altri suggerimenti da dare? Vi aspetto nei commenti!
6 commenti
Annalisa Spinosa
Non sapevo che nei dintorni di Alicante, vista qualche anno fa, ci fosse questo straordinario palmento. Una tappa interessante da fare, anche per i non esperti botanici. Camminare lungo il perocrso è sicuramente un esperienza istruttiva e rilassante.
Cristina
Non sono mai stata ad Elche e neppure ad Alicante, è una zona della Spagna che non ho mai visitato. Questo palmeto sembra molto interessante, merita sicuramente una visita.Grazie per le informazioni
Eliana
Non conoscevo affatto Elche e il suo palmeto! Mi spiace che l’hotel non sia stato di tuo gradimento ma, come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere quindi spero che il palmeto vi abbia fatto riconsiderare questa tappa ad Elche!
Marina
Non conosco quella parte della Spagna e quindi nealche il palmeto, Per essere stato nominato Patrimonio Unesco deve essere davvero un luogo unico che mi piacerebbe molto scoprire.
Claudia
Abbiamo visitato il palmeto quando vivevamo ad Alicante, un luogo davvero unico e particolare, peccato la brutta esperienza con l’hotel
Paola
Una bella esperienza da tenere in considerazione in un itinerario da quelle parti. Mi ispirano un sacco anche le esperienze che citi di arrampicata sulla palma e di degustazione dei datteri, credo che il turismo esperienziale lasci tracce più profonde nei ricordi di una semplice visita