colonia güell
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Visita alla Colonia Güell

Fan di Antoni Gaudì e non, aprite bene le orecchie! E se vi dicessi che esiste un monumento del famoso architetto catalano sconosciuto ai più? E se continuassi dicendovi che si trova a poca distanza da Barcellona? Sono riuscita insomma a suscitare il vostro interesse?

Oggi vi porto infatti a conoscere la Colonia Güell, un villaggio industriale situato a Santa Coloma di Cervellò, conosciuto soprattutto per la sua chiesa ideata e costruita da Gaudì.

UN PO’ DI STORIA

Il cognome Güell non dovrebbe avere più segreti per voi: stiamo parlando infatti di Eusebi Güell, il mecenate di Gaudì. E’ lui che dobbiamo ringraziare per aver commissionato così tante opere all’architetto e averlo reso famoso. Vi risuonerà sicuramente per il celeberrimo Parc Güell e per il meno famoso ma suggestivo Palau Güell. Anche in questo caso parliamo di una delle sue proprietà: il terreno Can Soler de la Torre.

Il signor Güell decise di trasferire qui nel 1890 la fabbrica tessile che aveva a Barcellona per cercare di sfuggire ai conflitti sociali che infiammavano la città. Ma la colonia Güell è molto di più di una semplice fabbrica. Accanto allo stabilimento principale vennero costruite le case degli operai creando così un nucleo urbano a sè stante, sul modello di tanti altri villaggi operai della stessa epoca creati da industriali illuminati come ad esempio Crespi d’Adda in Italia.

Ma si sa, la vita non è fatta solo di lavoro: Eusebi Güell pensò anche al tempo libero dei suoi lavoratori. Vennero costruiti un centro culturale e un teatro, oltre a una scuola per educare i figli dei suoi dipendenti. Per tutti questi monumenti vennero chiamati i migliori architetti dell’epoca tra i quali Francesc Berenguer e Joan Rubiò.

LA CRIPTA DELLA COLONIA GÜELL

ingresso porticato della Colonia Guell
l’ingresso porticato

L’autentico tesoro che nasconde la Colonia bisogna però cercarlo nella sua chiesa, chiamata popolarmente “Cripta Güell“. L’incarico fu affidato a Antoni Gaudì nel 1908. Come spesso succedeva alle sue opere però, l’ambizioso progetto iniziale non venne mai portato a termine. Gaudì aveva immaginato due navi, una inferiore e una superiore, e varie torri ma riuscì a portare a termine solo la parte inferiore. Il nome Cripta non deve trarci in inganno: la Chiesa si trova al livello della strada e sono presenti varie finestre colorate che danno all’esterno.

Non abbiate fretta di entrare all’interno della chiesa, fermatevi un momento a osservare il suo ingresso porticato. Sono tanti gli elementi che ci ricordano lo stile di Gaudì: le colonne del portico ad esempio, una diversa dall’altra, per ricordare il più possibile gli alberi presenti in natura, che sono per l’appunto diversissimi tra di loro. Un altro elemento ricorrente è l’utilizzo della tecnica del trencadis, l’uso di pezzetti di piastrelle di ceramica disposte in modo causale. Gaudì usò questa tecnica nel portico per inserire elementi religiosi come i pesci, le croci e i monogrammi di Cristo in greco.

L’INTERNO DELLA CRIPTA

interno della cripta guell
immagine dell’interno della cripta

All’interno della chiesa lo sguardo viene catturato dal soffitto della chiesa costruito con archi concentrici in pietra. L’effetto scenico è veramente notevole: la Chiesa è priva infatti di grandi ornamenti, è la struttura stessa qui che rappresenta il vero capolavoro. Una struttura che, badate bene, venne calcolata in un modo semplice ma molto ingegnoso allo stesso tempo: Gaudì utilizzava dei fili che attaccava alle pareti e dei piccoli pesi di stoffa che collocava in punti strategici per capire dove inserire i punti di sostegno per sorreggere l’intera struttura. La Sagrada Familia venne ideata nello stesso modo.

Gaudì progettava tutto nel minimo dettaglio: anche le panche, le acquasantiere e altri elementi di decorazione sono opera sua. L’interno della Chiesa è scuro: gli unici elementi colorati sono rappresentati dalle finestre a forma di petali di fiore o di farfalle. L’intento dell’architetto catalano era di rappresentare in questo modo l’inferno: la parte superiore avrebbe invece rappresentato il paradiso mostrando dunque il cammino verso la salvezza ai credenti. Purtroppo non sapremo mai come sarebbe stata l’opera ultimata. Il valore è stato ritenuto comunque talmente eccezionale da meritare il riconoscimento di patrimonio dell’Umanità così come le altre opere di Gaudì a Barcellona.

IL RESTO DELLA COLONIA

Ca l'Espinal, Colonia Guell
Ca l’Espinal

Torniamo ai piaceri terreni visitando il resto della colonia. Vi accorgerete ben presto che si tratta di un villaggio ancora vivo. Molte delle case degli operai sono abitate ancora oggi dai loro discendenti. I due aspetti, quello quotidiano e quello delle visite dei turisti, convivono in totale armonia. Vi potrà capitare, come è successo a noi, di assistere a uno spettacolo di giocoleria mentre una banda percorre le strade del paesino suonando canzoni popolari spagnole. Il sabato mattina c’è un mercatino locale con prodotti tipici della zona.

Essendo un villaggio abitato, l’interno delle sue case non è visitabile. Ma le facciate delle varie case ci ricordano l’importanza dei vari lavori svolti all’interno della fabbrica. Quanto più era importante il lavoro, tanto più era curata esteticamente la casa. La casa del medico, quella del maestro e quella del segretario sono una più bella dell’altra. Ca l’Espinal, la casa dell’amministratore della fabbrica, colpisce per i giochi geometrici della facciata e per la sua torretta d’avvistamento.

INFO UTILI

Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 15 (tranne 25 e 26 dicembre, 1 e 6 di gennaio). Acquistando il biglietto d’entrata si ha diritto ad un’audioguida (disponibile anche in italiano) oltre a una mappa dettagliata con tutti i punti d’interesse. Da Barcellona basta dirigersi in plaza España e prendere le linee S3, S4, S8 o S9 (linea: ferrocarrils de la generalitat) per arrivare in venti minuti alla Colonia Güell. Se arrivate in macchina seguite le indicazioni per arrivare al parcheggio gratuito adiacente al villaggio. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito ufficiale della Colonia.

10 commenti

    • Martina Curra

      Da quando vivo qui mi sono resa conto che è una regione che offre tantissimo al visitatore: mare, montagne, città d’arte…. Non rimani mai con le mani in mano qui!

    • Martina Curra

      Purtroppo si tende a conoscere solo le opere più famose ma Gaudí ci ha lasciato anche molto altro da vedere 😊

  • Teresa Scarselli

    Sono una appassionata di Gaudì, del trencadis, del suo stile fluido. E ovviamente ho visitato tutti i luoghi iconici che lo rappresentano, a Barcellona. Conoscevo quindi anche Colonia Güell, studiata sui miei libri di storia dell’arte e sul web, ma purtroppo non l’ho ancora visitata. Molto bello il fatto che ancora vi abitino i discendenti di quegli operai, e non siano diventati b&b, come è successo altrove.

    • Martina Curra

      Mi trovi d’accordo nonostante il fatto che sia un posto aperto ai visitatori la scelta è stata quella di mantenerlo autentico, per me una scelta senza dubbio azzeccata!

  • Marina

    Hai ragione! Infatti non la conoscevo! Certo che Gaudì ha fatto cose magnifiche a Barcellona ed evidentemente nei dintorni! Segno per quando tornerò in Catalunya!

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