montagne di Andorra
ANDORRA,  PAESI DEL MONDO

Cosa vedere ad Andorra in tre giorni

Nella puntata precedente abbiamo parlato dei preparativi e informazioni utili per visitare Andorra. Ora invece voglio raccontarvi il nostro itinerario alla scoperta del principato, uno dei più piccoli stati europei.

Il nostro obiettivo principale era fare trekking in montagna. Andorra infatti è quasi interamente ricoperta da montagne, i maestosi Pirenei che tanto mi hanno ricordato le montagne trentine della mia infanzia. Ma la pioggia del sabato ci ha fatto cambiare piani e includere nel nostro itinerario anche la visita di Ordino e Andorra la vella.

Se state pensando di visitare Andorra in tre giorni, continuate a leggere perchè il nostro itinerario potrebbe servirvi da ispirazione per progettare al meglio il vostro prossimo viaggio!

PRIMO GIORNO

Siamo partiti da Terrassa con calma verso le 10 di mattina e siamo arrivati ad Andorra all’incirca alle 13. Normalmente ci si impiega 2 ore e mezzo con l’autostrada a pedaggio (19 euro di pedaggio in totale). C’è la possibilità di arrivare senza pedaggio ma non ne vale molto la pena: si tarda 3 ore e quindici minuti. Abbiamo trovato molto traffico all’entrata del principato perchè il passaggio si restringe all’altezza della dogana e siamo quindi arrivati più tardi di quello che avevamo preventivato.

Dopo aver fatto il check-in in hotel ed aver pranzato, volevamo sgranchirci le gambe e, seguendo il suggerimento della bravissima receptionist dell’albergo, ci siamo diretti verso la valle di Rialb.

Da Ordino è semplicissimo arrivare fino al punto di partenza del sentiero: sul GPS bisogna impostare aparcament de la Rabassa (parcheggio del parco naturale della vall de Sorteny). In 20 minuti arriverete a questo spazioso parcheggio dal quale partono tantissimi sentieri.

Passeggiata fino al rifugio Rialb

refugi de rialb

Per seguire il nostro stesso percorso basta seguire le indicazioni per il rifugio Rialb. Il sentiero corre sempre parallelo al fiume di Rialb, una vera meraviglia. All’inizio del percorso c’è una piccola area pic nic e barbecue, vicinissima al parcheggio ma talmente immersa nella natura che non ce se ne accorge neanche!

In poco meno di un’ora si riaggiunge il rifugio Rialb, il sentiero è facilmente percorribile. I bambini piccoli vanno portati nel marsupio (sentiero non adatto al passeggino). Ci sono solo alcuni punti un pochino più ripidi ma abbiamo visto anche bambini abbastanza piccoli riuscire a percorrere questo sentiero senza problemi.

Il gorgogliare del fiume, una valle piena di fiori, una coppia anziana che cerca funghi, l’arrivo al rifugio Rialb quasi a 2000 metri (li abbiamo mancati per poco, 1990 metri!)….quanto è bella la montagna! Un punto a favore di questo sentiero è che è poco transitato: trovarsi da soli, o quasi da soli, in alta montagna è meraviglioso!

Dal rifugio Rialb è possibile proseguire su altri sentieri ed arrivare fino in Francia (il confine è molto vicino) ma si tratta di un sentiero molto difficile adatto solo per camminatori esperti. Per noi invece si era fatto già un pò tardi, il sole stava per tramontare. Non è mai una bella idea rimanere da soli in montagna quando il sole tramonta, soprattutto con un bambino piccolo. Siamo quindi tornati sui nostri passi dato che il sentiero non è circolare.

La foto qui sotto riesce a rendere solo in parte giustizia alla bellezza della valle di Rialb, vedere per giudicare!

SECONDO GIORNO

Nel nostro itinerario pre viaggio, questo giorno sarebbe stato interamente dedicato alle passeggiate in alta montagna. Purtroppo o per fortuna, i piani esistono per essere ribaltati: la pioggia ci ha fatto modificare totalmente il nostro programma. Ad ogni modo, questo ci ha permesso di visitare la capitale Andorra la vella, un museo ex fonderia del ferro e Ordino, il paese dove abbiamo alloggiato. Non male vero?

la Farga Rossell, il museo del ferro

farga rossell

Un piano che non delude mai quando piove è visitare un museo. Nonostante le dimensioni ridotte del paese, ci sono tantissimi musei tra i quali scegliere. Noi ci siamo diretti presso il paesino de La Massana dove si trova la ex fucina Rossell, trasformata oggi in museo.

Per secoli la fonte principale di entrate economiche del paese è stata la commercializzazione del ferro. Nel 1995 questa fucina, di proprietà della famiglia Rossell, passò nelle mani dello stato andorrano che decise di trasformarla in un museo. Esiste un vero e proprio itinerario del ferro che parte da questo museo e finisce nelle miniere di Llorts con l’intento di ricordare il passato siderurgico di Andorra.

La visita inizia con un video esplicativo che racconta la storia delle fucine siderurgiche di Andorra, della farga Rossell in funzionamento dal 1842 al 1876, e di come si produce il ferro. Si passa poi in un altro ambiente dove vengono mostrati gli strumenti del lavoro, il martello che dava forma ai lingotti di ferro, il carbone e viene raccontato il ruolo di tutte le persone che lavoravano nella fucina. Era un lavoro molto duro, che iniziava in primavera e finiva in autunno inoltrato.

La maggior parte dei lavoratori provenivano da paesini francesi confinanti con Andorra mentre il ferro veniva venduto maggiormente in Spagna. All’inizio del XX secolo le fucine caddero in disuso perchè vennero aperti degli altiforni in Spagna che erano più economicamente sostenibili.

INFORMAZIONI UTILI: Prezzo per l’entrata 5 €- entrata ridotta 2,5 €. Potete consultare i giorni d’apertura e altre informazioni nel sito dedicato

Andorra la Vella

Quando siamo usciti dal museo è apparso un timido sole e abbiamo deciso di fare una bella passeggiata nella capitale andorrana. Sarò sincera e vi dirò che Andorra la vella non entrerà mai a far parte della mia ipotetica lista delle capitali più belle d’Europa ma sono comunque contenta di esserci stata.

Un tip importante da tenere in considerazione è che trovare parcheggio sia nella capitale sia in tutto il paese è difficilissimo. Difatti una delle ragioni di peso che ha influito sulla scelta del nostro hotel è stata la presenza del parcheggio interno. Noi abbiamo deciso di lasciare la macchina direttamente in un parking privato vicino alla Casa de la Vall (6 € per 4 ore).

Casa de la Vall

casa de la vall

La Casa de la Vall è uno degli edifici più emblematici della capitale: sede dell’antico parlamento andorrano (l’attuale parlamento è stato costruito proprio lì accanto). Da fuori sembra un edificio molto modesto, ma vale la pena entrare per conoscere una parte fondamentale della storia di Andorra.

Avete mai sentito parlare dei paréage di Andorra? Si tratta di un patto che risale al 8 settembre del 1278 stipulato tra il conte di Foix Ruggero Bernardo III e il vescovo di Urgell che determinava la sovranità congiunta sulle terre andorrane. Per una volta, invece di scatenare una guerra per soddisfare le mire espansionistiche dell’uno o dell’altro, i due signori riuscirono a risolvere la contesa pacificamente decidendo di governare congiuntamente le terre che volevano conquistare.

Di generazione in generazione chiunque diventasse conte di Foix o vescovo di Urgell diventava automaticamente anche coprincipe di Andorra. Enrico IV de Béarn, conte di Foix, diventò re di Francia nella seconda metà del XVI secolo. Da quel momento in poi il re di Francia diventava anche coprincipe di Andorra. La tradizione si è mantenuta nel tempo, cambiando solo ruolo istituzionale: il ruolo che era del re ora è passato nelle mani del presidente francese.

Dal 1993 in poi venne promulgata la prima costituzione andorrana che assegnò un peso decisivo al parlamento andorrano, difatto relegando i due coprincipi a un ruolo meramente rappresentativo. Tutto questo e molto altro viene spiegato egregiamente durante la visita alla casa de la vall.

casa de la vall

INFORMAZIONI UTILI: Costo entrata 5 €/ 2,5 € ridotta. La visita viene fatta tramite audioguida. Per altre informazioni utili vi rimando a questo sito.

Passeggiata nel centro storico

In poche ore potrete vedere la gran parte di ciò che ha da offrire il centro della città. Proprio accanto alla casa de la vall c’è una curiosa scultura moderna che si chiama 7 poetes di Jaume Plensa. Rappresenta sette figure umane sedute ad altezze differenti ed è una metafora delle sette parrocchie andorrane (come vengono chiamate le province qui in Andorra). Se potete andare a vederla di sera, fatelo: illuminata è ancora più affascinante!

Se vi interessa lo shopping a prezzi ridotti, allora avenida Meritxell fa per voi! Negozi di profumi, tabacco economico, farmacie….avrete solo l’imbarazzo della scelta! All’inizio dell’avenida nella plaza del Príncep Benlloch potrete ammirare la chiesa di San Stefano (església de Sant Esteve), una bella chiesa romanica dove abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un matrimonio dal vivo e il comune di Andorra.

Quando l’avenida Mertixell incrocia il fiume Valira si restringe leggermente per poi diventare pedonale. Soffermatevi per un momento qui, ci sono tante cose da vedere. Innanzitutto potete passare dall’ufficio del turismo, dove ritirare il quaderno dei tamarri (che ci servirà per l’ultima escursione il terzo giorno).

Il vostro sguardo verrà sicuramente catturato da una scultura dallo stile inconfondibile. Si tratta della noblesse du temps di Salvador Dalì, un’opera monumentale di bronzo di 1.400 kg e 4,90 metri di altezza. L’opera simbolizza il passaggio del tempo: l’orologio è appoggiato sopra un tronco d’albero e la sua corona indica il trionfo del tempo sopra l’umanità.

la noblesse du temps di Salvador Dalì

La domanda che sorge abbastanza spontanea è: cosa ci fa un’opera di Dalì ad Andorra? Il collezionista d’arte e amico personale di Dalì la donò al governo d’Andorra nel 1999 e nel 2010 venne decisa l’attuale collocazione nella piazza della rotonda. Alle spalle dell’opera di Dalì possiamo vedere il ponte di Parigi, un’opera decisamente avveniristica che unisce l’avenida Mitjavila con la calle Consell d’Europa.

Sia il ponte di Parigi che la scultura di Dalì sono punti molto fotografati: la scritta di Andorra la vella che si può ammirare sul ponte è molto suggestiva.

Ordino

ordino

Non potevamo andare via senza visitare Ordino, il paese che ci ha ospitato nella nostra visita ad Andorra. Ordino è un graziosissimo paesino completamente costruito in pietra. Il centro storico è pedonale: facilmente percorribile a piedi in un pomeriggio o una mattinata.

E’ uno di quei tipici paesini di montagna dove esiste un’unica piazza principale, con gli edifici della chiesa e del comune che sorgono uno accanto all’altro. Basta prendere qualsiasi via secondaria per ritrovarsi in mezzo alle case contadine, meravigliose nella loro semplicità. Saranno i piccoli dettagli a farvene innamorare: una fontana che zampilla in una piazza nascosta, un fienile mezzo abbandonato, un giardino incantato….

TERZO GIORNO

Alla ricerca dei tamarri

Si avete letto bene, anche ad Andorra esistono i tamarri! Per fortuna non sono ragazzetti rumorosi con gusti musicali orribili ma sono sette esseri protettori delle foreste e della natura. Vivono in un mondo fantastico parallelo al nostro e appaiono solo quando si ha bisogno della loro presenza.

Ogni tamarro protegge una delle sette parrocchie andorrane: Nilo per Canillo, Enko per Encamp, Dino per Ordino, Massa per La Massana, Andy per Andorra La Vella, Lau per Santa Julià de Lòria e Caldes per Escaldes-Engordany. Come vi dicevo prima, all’ufficio del turismo nel capitale è possibile ritirare un libretto che contiene le immagini e le coordinate per trovare tutti e sette i tamarri.

In corrispondenza di ogni tamarro c’è un totem esplicativo dove si può timbrare il libretto per dimostrare di averlo effettivamente trovato (in alternativa si può anche mostrare una foto scattata sul luogo). Una volta raccolti tutti i timbri, ripassando dall’ufficio del turismo i bambini riceveranno un bel regalo a testimonianza della loro vacanza passata ad Andorra.

Il tamarro Caldes e il circuit de les fonts

Noi, per ovvie ragioni di tempo, siamo riusciti a vederne solo uno: abbiamo scelto Caldes, l’essere protettore di Escaldes-Engordany. Per arrivare basta prendere la Carretera de Engolasters, che porta fino al lago omonimo e parcheggiare la macchina nel parcheggio dedicato. Troverete due parcheggi diversi: il primo, più vicino al lago, è a pagamento mentre il secondo, dall’altra parte della strada, è gratuito: noi abbiamo avuto la fortuna di poter parcheggiare direttamente lì.

Proprio dal secondo parcheggio parte il breve sentiero (10 minuti) che ci ha portato fino al tamarro. Abbiamo trovato il totem esplicativo e addirittura un secondo totem dove fatto apposta per appoggiare il cellulare per poter scattare un selfie commemorativo. Geniali questi andorrani, non è vero?

Verso il parco nazionale della Vall del Madriu-Perafita-Claror

vall de madriu perafita claror

Il nostro obiettivo finale era arrivare fino alla Vall del Madriu-Perafita-Claror, patrimonio UNESCO dal 2004. Pensate che questa valle rappresenta quasi il 10% di tutta la superficie del principato! Un paradiso fatto di sentieri naturali dove le macchine non possono circolare.

Sul sito dell’UNESCO troviamo le ragioni della nomina:

Il paesaggio culturale della Valle del Madriu-Perafita-Claror è un microcosmo altamente rappresentativo del modo in cui l’uomo ha approfittato le risorse della zona alta della cordigliera dei pirenei durante i millenni. I suoi spettacolari paesaggi di versanti ripide e ghiacciai con vasti prati e valli scoscese boscose coprono una superficie totale di 4.247 ettari che equivale al 9% del territorio andorrano. Questi paesaggi non sono solo testimoni fedeli del cambiamento climatico del pianeta, ma anche delle vicissitudini economiche e dei sistemi sociali dei suoi abitanti, la perpetuazione della pastorizia e la forza della cultura montana. La valle, l’unica ad Andorra senza autostrade, ospita al suo interno anche diversi habitat umani- soprattutto piccoli insediamenti estivi dei pastori- così come terrazzamenti, sentieri in pietra e tracce del lavoro di fonderia del ferro.

Per arrivare fino all’ingresso della valle basta seguire il sentiero Camí de los Matxos- Coll Jovell. Il sentiero è quasi sempre pianeggiante con alcune brevi salite alla fine. I paesaggi sono veramente bellissimi: si possono ammirare le cime montagnose andorrane e la piana dove si trova la capitale e le altre cittadine del principato.

Noi siamo riusciti ad arrivare fino al punto d’ingresso del parco. Avendo un bimbo piccolo, abbiamo ritenuto saggio non proseguire oltre anche per questione di tempistiche di rientro in macchina dopo il ponte. In ogni caso, il percorso che abbiamo fatto ci ha ampiamente soddisfatto: il resto lo lasceremo per una prossima volta!

Finisce qui il nostro itinerario di tre giorni nel principato. Tre giorni pieni di avventure che ci hanno fatto innamorare di questo paese montagnoso. Torneremo sicuramente Andorra, questa è una promessa!

10 commenti

  • Teresa

    Sono stata ad Andorra la scorsa estate, ci siamo fermati un giorno solo e abbiamo visitato solamente la Valletta. Ma che ti devo dire? A me non è piaciuta per niente, a parte i panorami di montagna non c’è nulle che mi abbia colpita!

  • Marina

    Mi incuriosisce molto Andorra, anche se leggo opinioni sul paese e la capitale un pò contrastanti, come quella di Teresa. Dici che vale la pena di visitarla?? Potresti dirmi il nome del collezionista che ha donato l’opera di Dalì?

    • Martina Curra

      per me è un si ad occhi chiusi, ci tornerei ancora! Il collezionista mi pare si chiamasse Enric Sabater, sei appassionata delle opere di Dalì?

  • Arianna

    Una zona che non conosco affatto, sono curiosa per natura per cui la vedrei volentieri, una destinazione meno battuta, interessante poi la tradizione dei tamarri

  • Valentina

    Sai che anche a me Andorra la Vella non ha fatto impazzire? La visitai durante un viaggio organizzato quando vivevo a Barcellona, e anche se sono contenta di averla vista, non ci tornerei. Oppure, ci tornerei solo per poter esplorare i suoi dintorni, che mi sembrano molto interessanti!

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