antequera
PATRIMONIO UNESCO,  SPAGNA

Antequera, un incanto di città

Oggi parliamo di un borgo incantevole fuori dalle solite rotte turistiche andaluse: Antequera. Vi avviso, inoltre, che c’è talmente tanto da vedere che io sono dovuta tornare tre volte per poter completare la visita alla città. Si tratta di un’ incantevole città andalusa in provincia di Malaga dove passare almeno una giornata a visitare i suoi angoli più caratteristici.

La prima volta che sono andata ho visitato il suo Torcal paesaggio carsico e patrimonio UNESCO, la seconda volta abbiamo visitato invece i Dolmen, anch’essi patrimonio dell’Umanità e l’ultima volta ci siamo dedicati alla città vera e propria, piena di monumenti storici da visitare. Scopriamo quindi cosa visitare in questa bella città andalusa.

IL TORCAL

torcal de antequera

Non c’è dubbio che si tratti di un posto speciale assolutamente da non perdere se passate da Antequera. Un paesaggio carsico eccezionale per dimensioni e panorama: non esagero se vi dico che è uno dei paesaggi naturali più particolari che io abbia mai visto. Non mi dilungo oltre ma vi invito a leggere l’articolo che ho dedicato specificatamente al Torcal.

I DOLMEN

dolmen de menga
dentro del dolmen

Prendo in prestito le parole con cui il sito ufficiale dell’UNESCO descrive i Dolmen di Antequera per darvi un’idea dell’importanza di questi tre monumenti funerari:

Costruiti con grandi blocchi di pietra nel Periodo Neolitico e nell’età del Bronzo, i tre monumenti funerari si trovano interrati nei loro tumuli originari e formano camere e spazi con architravi o false cupole che li rendono uno dei complessi architettonici più importanti della preistoria europea e un esempio senza pari dell’arte megalitica europea.

Ammirando i tre dolmen in questione viene veramente da chiedersi come i nostri antenati riuscirono a costruire dei monumenti funerari del genere con i pochissimi, per non dire nulli, strumenti che avevano a disposizione all’epoca. Le pietre che circondano i tre dolmen sono talmente grandi e pesanti che per spostarle e collocarle al loro posto ci sarà voluta la forza di tantissimi uomini.

La posizione dei Dolmen è poi particolare: i due Dolmen di Viera e Menga sono vicini tra loro e si trovano vicino al tessuto industriale della città, che è cresciuta inglobandoli naturalmente al suo interno. Il Tholos del Romeral si trova invece a qualche chilometro di distanza e conviene prendere la macchina per visitarlo.

I DOLMEN DI VIERA E MENGA

Se pensiamo al fatto che i due Dolmen datano rispettivamente 4.500 (quello di Viera) e 5.500 anni (quello di Menga) non è difficile capire l’importanza del fatto che siano arrivati perfettamente integri fino ai giorni nostri. Come vi dicevo prima, la disposizione delle pietre, la loro pesantezza e il fatto che siano così elegantemente scolpite fanno veramente meravigliare. Per poter scolpire le pietre i nostri antenati usarono una tecnica semplice ma efficace: l’effetto che l’acqua, prima calda e poi fredda, causava sulle pietre stesse.

Per poter trasportare poi i massi fino al punto deciso per il Dolmen (non scelto a caso visto che l’orientamento è verso il Torcal da una parte e verso la Peña de los Enamorados dall’altra) pare che avessero creato dei binari con tronchi di legno e trasportassero le pietre tirandole attraverso delle funi con la partecipazione di uomini, donne e animali. Per capirne di più, vi consiglio di visitare il museo (centro de interpretación) che si trova proprio accanto ai due Dolmen.

IL THOLOS DE EL ROMERAL

Molto distante dai due Dolmen si trova questo Tholos, chiamato in maniera diversa perchè si presenta in modo differente rispetto agli altri due monumenti funerari. In questo caso è stata usata la tecnica chiamata “della falsa cupola”: un corridoio costituito da muri a secco conduce a una camera rotonda costituita da pareti a sbalzo circolari. Questa tecnica, sconosciuta nella Preistoria, ha fatto capire agli archeologi che il Tholos è in realtà più recente rispetto agli altri due Dolmen. Venne costruito all’incirca 1.800 anni fa.

Il biglietto per visitare i Dolmen e il Tholos costa 1,50 € e si può acquistare direttamente nel museo che da accesso al recinto archeologico. Potete scaricare qui un depliant informativo sui Dolmen, Tholos e il Torcal.

IL CENTRO CITTÀ

Finora ci siamo concentrati solo sui vari patrimoni UNESCO presenti in città ma Antequera ha molto di più da offrire al visitatore! Prendetevi una mattinata o un pomeriggio solo per fare un giro nel suo centro perché c’è veramente molto da vedere.

IGLESIA DEL CARMEN

iglesia del carmen
soffitto dell'iglesia del carmen

Iniziamo, come non potrebbe essere altrimenti considerata la religiosità degli andalusi, dalla visita ad una chiesa.

La facciata esterna non colpisce particolarmente ma la vera meraviglia si cela al suo interno. Basta entrare (pagando un biglietto di 2 €) e rimanere veramente incantati soprattutto dalle tre pale d’altare maggiore. Lo stile architettonico è barocco, con una ricchezza di particolari che all’inizio quasi smarrisce.

Noi siamo rimasti veramente sbalorditi davanti alla pala di altare in legno che risale al 1747 e viene considerato, non a torto, uno dei più significativi esempi del barocco andaluso. Da notare i vari santi che vengono accompagnati da piccoli angeli dorati disposti a tappeto sull’altare assorti in varie pose religiose.

Anche la posizione della chiesa è molto interessante arroccata su un lato della città con magnifiche viste sul resto e sulla Peña de los Enamorados (detto anche Indio– Indiano per la conformazione che ricorda il profilo di una testa indiana).

MIRADOR DE LAS ALMENILLAS

Mirador in spagnolo significa punto panoramico e ad Antequera il migliore è proprio quello de las Almenillas. Per arrivarci bisogna percorrere alcune vie strette e in salita che si inerpicano fino all’Arco de los Gigantes, punto d’ingresso per visitare l’Alcazaba e la Colegiata di Santa María la Mayor, di cui parleremo a breve.

La vista è veramente impressionante: è come avere Antequera ai propri piedi! Da qui è facile ammirare chiese, palazzi, torri e semplici case che fanno parte di questa bellissima città andalusa.

ALCAZABA

Dopo aver passato l’arco dei giganti di cui vi parlavo prima, vi troverete davanti a una piazza circolare. Sulla vostra destra si trova l’entrata all’Alcazaba, cittadella e fortezza appartenente al passato musulmano della città. L’entrata costa 5 € e vale la pena camminare all’interno delle rovine archeologiche di quella che fu, quasi mille anni fa, rifugio e luogo di battaglia importantissimo tra cristiani e musulmani durante la “riconquista” cristiana della penisola.

Basta pensare che l’assedio alla città di Antequera durò 5 lunghissimi mesi per capire l’importanza che questa conquista ebbe per i condottieri cristiani. Fu in effetti un importante antecedente che mise le basi per la futura conquista di Granada, ultimo avamposto musulmano andaluso.

Le mura esterne e le due torri principali (quella del Homenaje e la torre Bianca) presentano un ottimo stato di conservazione e permettono di farsi un’idea di com’era la vita a quei tempi per i musulmani assediati.

Il prezzo per il biglietto di entrata è di 5 € ma se decidete di visitare la Colegiata di Santa María la Mayor potete fare un biglietto cumulativo di 8 € che vi permetterà di visitare entrambi i monumenti (noi abbiamo optato per quest’ultima soluzione).

REAL COLEGIATA DE SANTA MARÍA LA MAYOR

Si tratta del primo edificio di stile rinascimentale in Andalusia e per questo motivo è così importante. In questo caso, rispetto all’esempio che facevamo prima con l’Iglesia del Carmen, è molto più bella la facciata esterna che l’interno che personalmente ho trovato molto spoglio.

Si tratta di una chiesa collegiata, ovvero una chiesa di cui la Santa sede ha predisposto l’istituzione di un collegio di chierici, chiamato capitolo. Generalmente solo le chiese di una certa importanza erano provviste del capitolo quindi già solo questo dovrebbe farci capire l’importanza di questa chiesa nel panorama di Antequera.

Venne costruita tra il 1514 e il 1550 dal vescovo di Malaga don Diego Ramírez de Villaescusa e attualmente non è dedicata al culto ma all’esposizione di mostre itineranti e concerti.

PIAZZE IMPORTANTI DI ANTEQUERA

Prima di lasciare la città, ti propongo di fare un giro attraverso le sue piazze più importanti:

  • La Plaza del Portichuelo dove ammirare la piccola chiesetta di Santa María de Jesús e la bellissima facciata della Capilla Tribuna de la Virgen de Socorro.
  • La Plaza de San Sebastián dove si affacciano la real colegiata de San Sebastián, il palazzo rococó della famiglia de Bouderé e l’arco del Nazareno. Al centro della piazza troverete una bella fontana di stile rinascimentale.
  • la Plaza de Coso Viejo: in questa piazza svetta la statua equestre dell’infante don Fernando e vi si affacciano il convento di Santa Caterina di Siena e il palazzo di Nájera, dove si trova il museo municipale. Non lontano dalla piazza si trova anche l’ufficio turistico della città.

E voi, siete mai stati ad Antequera?Vi piacerebbe andarci?Vi aspetto nei commenti!

8 commenti

  • Cristina

    Purtroppo la nostra conoscenza dell’Andalusia si ferma a Siviglia, ma dopo aver visitato questa meravigliosa città ci siamo ripromessi di ritornare in Andalusia per un on the road e potremmo aggiungere Antequera nel nostro tour, sembra molto interessante. Grazie per le informazioni.

  • Raffaella

    Dopo aver vissuto 12 anni a Malaga, ancora non riesco a capire perchè Antequera non abbia la fama che si merita. Come ben descrivi nel tuo articolo, la città offre davvero molti siti artistici da visitare e i suoi dintorni sono perfetti per fare delle escursioni nella natura. Altro aspetto non meno importante: nei suoi ristoranti è possibile assaggiare la cucina andalusa più autentica. Ecco, mi hai fatto venire voglia di tornarci!

  • Spunti di Viaggio

    Avevo pensato di visitare Antequera l’estate scorsa, visto che ero in Andalusia. Mi sono concentrata molto, però, sulla visita delle tre città principali (Siviglia, Granada e Cordoba, rimandando ad un altro viaggio la visita di questi incantevoli paesi e città! Sarà l’occasione per utilizzare le tue approfondite informazioni sulla bella Antequera!

  • Federica Lucente

    Che meraviglia! Non sono ancora stata in Andalusia, ma potrei prendere in considerazione di aggiungerla Antequera nei miei prossimi viaggi. Esiste un biglietto cumulativo per visitare tutte le attrazioni o bisogna per forza prenderli uno per volta?

    • Martina Bressan

      Descrivi una città davvero meravigliosa che ora ho davvero voglia di scoprire! Dell’Andalusia io conosco solo Siviglia ma mi sono resa conto che c’è davvero tanto altro da scoprire

  • Sara Slovely.eu

    Sono stata ad Antequera anni fa, durante un mio viaggio in Andalusia. Era stata una deviazione dall’itinerario iniziale, ma sono stata molto felice di averla fatta, perché quel luogo mi ha conquistata. Mi è piaciuta così tanto che ci sono tornata poi anche durante un mio secondo viaggio in Andalusia. E pensa che ho deciso di andarci perché ne avevo letto un resoconto entusiastico proprio su un blog di viaggi.

  • Daniela

    Ho visitato più volte Malaga, ma non avevo idea che a breve distanza si celasse una meraviglia del genere, sono letteralmente rimasta a bocca aperta, sia per le meraviglie naturalistiche che storiche e architettoniche del luogo. Grazie per avermela fatta scoprire! 🙂

  • laura

    Ho visitato Antequera e i Dolmen durante un tour dell’Andalusia e me ne sono innamorata.. Antequera ha un’atmosfera unica, ricordo molte case degli abitanti con le tende colorate, alcune con disegni particolari (cavalli, maioliche) e poi il panorama favoloso, il famoso Torcal…Ho veramente un bel ricordo di Antequera!

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