plaza mayor caceres
PATRIMONIO UNESCO,  SPAGNA

Cáceres in un giorno

Descrivere Cáceres in poche parole è veramente complicato: tanta è la sua bellezza che tutto il centro storico è stato dichiarato patrimonio UNESCO già nell 1986. Entrare nella “città vecchia” è come fare un viaggio nel passato: l’epoca romana, le lotte tra Mori e Cristiani e così via fino ad arrivare ai giorni nostri.

Cáceres è il capoluogo della regione Extremadura, si trova a metà strada tra l’Andalusia e Madrid. Noi siamo arrivati in un giorno caldissimo di metà agosto di passaggio tra il Bierzo e Olvera, casa dei genitori di mio marito Fran.

Abbiamo dormito in una bellissima casina nel centro storico della città, ideale per visitare il centro storico e per rifugiarsi dal caldo esteriore veramente asfissiante. Se questa piccola introduzione vi ha incuriosito, continuate a leggere per scoprire cosa visitare, dove dormire e dove mangiare a Cáceres.

Cosa visitare a Cáceres

CÁCERES- PATRIMONIO UNESCO

La ragione per la quale il centro storico di Cáceres è stato iscritto all’interno della lista di patrimoni UNESCO ci aiuta a capire perchè vale la pena visitare questo gioiellino:

La storia delle battaglie feroci tra musulmani e cristiani si riflette nell’architettura di questa città, che ingloba moltissimi stili diversi: romanico, islamico, gotico settentrionale e rinascentista italiano. Sono rimaste in piedi trenta torri di epoca musulmana. La più famosa di tutte è la torre del Bujaco. (cit. dal sito dell’Unesco-la traduzione dallo spagnolo è mia)

Nella parte vecchia della città è dunque possibile ammirare una stratificazione di stili architettonici che si sono conservati miracolosamente e armoniosamente lungo i vari secoli.

PLAZA MAYOR

caceres plaza

Il punto di partenza ideale per visitare Cáceres è senza dubbio la plaza mayor, la sua piazza principale. Gli eleganti edifici che vi si affacciano sul lato lungo della piazza, il palazzo del comune e la scritta Cáceres in giallo da un’altra parte e per ultimo, l’ingresso alla “città vecchia” davanti ai vari tavolini dei bar: non manca proprio nulla in questa bellissima piazza.

Vicino alle scale che portano all’interno della città murata passando attraverso l’arco de la estrella si trova l’oficina de turismo: l’ufficio turistico della città, dove potrete trovare un sacco di informazioni interessanti su tour e monumenti da visitare. Anche la torre del Bujaco, torre di epoca musulmana, è guardiana fedele da molti secoli dell’ingresso alla parte vecchia della città.

Noi abbiamo deciso di fare per conto nostro e passeggiare senza metà per il centro storico perchè i tour erano tutti troppo lunghi (di 3 ore o più) da reggere per dei bambini piccoli come i nostri.

CENTRO STORICO ALL’INTERNO DELLE MURA

All’ufficio turistico ci hanno consegnato una mappa con i vari punti d’interesse e abbiamo deciso di camminare senza fretta tra le stradine in pietra del centro storico. A onor del vero, a parte provare meraviglia davanti ai monumenti cercavamo anche un pò di refrigerio dal caldo soffocante di quel giorno di agosto.

Era già pomeriggio tardi per cui non era più possibile entrare nella maggior parte dei monumenti all’interno delle mura. Ci siamo diretti però verso la iglesia di Francisco Javier che era ancora possibile visitare.

IGLESIA DI FRANCISCO JAVIER

Le due torri della chiesa di Francisco Javier svettano bianche sul resto del centro storico di color mattone. Sono visibili da gran parte del quartiere all’interno delle mura e fanno da sfondo al resto della plaza de San Jorge. L’accesso alla chiesa avviene attraverso un’elegante (e lunga) scalinata.

La facciata della chiesa è abbastanza spoglia, come anche il resto della chiesa. Tutta l’attenzione viene catturata dalla pala d’altare maggiore in legno di stile tardo barroco con alcuni dettagli propri del rococó. Un’altra caratteristica che la rende speciale è la possibilità di poter accedere alle due torri campanarie. Vi ci si accede tramite una comoda scala a chiocciole e il panorama che si può godere dall’alto è meraviglioso. Peccato per le reti protettrici che impediscono di godersi appieno la vista del resto della città vecchia.

La chiesa è di ordine gesuitico, costruita tra il 1698 e il 1755 e conosciuta anche come chiesa del sangue prezioso.

Per il resto del tempo abbiamo girovagato per la città antica meravigliandoci davanti alle varie torri, mura, palazzi nobiliari e chiese sparse per il centro storico. Mi dispiace di non aver avuto il tempo di poter visitare null’altro ma mi riprometto di tornare presto per completare al meglio la visita.

Dove dormire a Cáceres

Prima di consigliarvi caldamente la casa dove abbiamo alloggiato a Cáceres vorrei fare un’utile premessa per farvi capire che tipo di viaggiatrice sono io, soprattutto se è la prima volta che atterrate su questo blog. Cercare alloggio non è la mia specialità, lo ammetto. Quello che privilegiamo sempre noi è il prezzo, soprattutto da quando siamo in 4, e la posizione, più comoda possibile per raggiungere i punti di interesse senza fare troppa fatica. Ne consegue quindi che quasi mai alloggiamo in reggie principesche, ma a me questo non importa perché torniamo in hotel solo per dormire.

E’ vero anche che da quando ci sono i bambini cerchiamo alloggi con un filino più di qualità rispetto a prima e a Cáceres abbiamo avuto veramente fortuna. Abbiamo alloggiato alla Casina de Piedra che, come il nome giustamente indica, è una casa in pietra del quattordicesimo secolo completamente riformata con tutte le comodità del caso e a pochissima distanza dalla Plaza Mayor. Vi lascio qualche foto per farvi un’idea di quanto è carina e quanto ci siamo trovati bene. Consigliatissima 🙂

Dove mangiare a Cáceres

Per mangiare abbiamo deciso di fare quella che probabilmente potrebbe essere definita una “turistata” e cioè mangiare nella plaza Mayor della città, per intenderci come se decidessimo di mangiare in piazza Duomo a Milano. Normalmente decidere di mangiare in un posto così turistico è garanzia di prezzi alti e qualità bassa del cibo ma non sempre è così. Nella plaza mayor di Cáceres abbiamo invece mangiato molto bene.

Abbiamo preso posto in uno dei tavolini della piazza e devo dire che, nonostante tutto, non mi sono affatto pentita della scelta. Abbiamo preso delle tapas per noi e per i bambini e la mia tosta di tarta del casar (crostino con tarta del casar, formaggio tipico della regione Extremadura) era veramente buonissimo!

Mentre stavamo mangiando, il cielo si è tinto dei colori meravigliosi del tramonto, prima rosa poi viola sempre più pronunciato, un vero e proprio spettacolo davanti ai nostri occhi. I bimbi, stanchi di stare a tavola, hanno sgranchito le gambe correndo in piazza mentre noi ammiravamo il tramonto prima e le luci delle stelle poi, che illuminavano i vari monumenti antichi quasi a festa. Una fine giornata perfetta per una città che torneremo di sicuro a conoscere meglio. A presto, Cáceres!

E voi?Siete mai stati a Cáceres?Fatemelo sapere nei commenti!

5 commenti

  • Arianna Patane

    Mai stata e sinceramente non l’avevo mai sentito nominare. Eppure siamo pieni di posti bellissimi che purtroppo non sentiamo mai o conosciamo appena. Grazie di avermelo fatto scoprire con questo articolo.

  • Annalisa Spinosa

    Che bella scoperta! Noi siamo stati diverse volte in Spagna, ma mai in questa bellissima cittadina, anche se ne avevo già letto qualcosa in qualche guida turistica. Me la segno, così posso inserirla nell’itinerario del prossimo anno.

  • Eliana

    Ne avevo già sentito parlare molto bene e in effetti tu confermi che questa città è davvero affascinante, ricca di storia e di meraviglie! Sono stata in Spagna ma non sono riuscita a visitarla, un motivo in più per tornarci!

  • Julia

    Devo ammettere che questo borgo non lo conoscevo. Sono stata a Madrid ma non ho esplorato i dintorni. È un viaggio che risale a quasi vent’anni fa dove anche per maggior facilità negli spostamenti si preferiva dedicare il weekend ad una capitale. Negli anni ho esplorato la Spagna e qui devo assolutamente andare!

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