
Parc Sama, una piacevole sorpresa vicino a Cambrils
La nostra visita al Parc Sama è nata un pò per caso. Un amico di mio marito, che vive in Andalusia, avrebbe passato due mesi a Peñíscola, una bella cittadina di mare della regione di Valencia a due ore e mezza da Terrassa, la nostra casa. L’occasione era davvero troppo ghiotta per lasciarsela scappare e abbiamo deciso di vederci ma a metà strada perchè i nostri bimbi soffrono moltissimo la macchina e, almeno per ora, due ore e mezzo sono davvero troppe per loro.
Dopo tanto cercare, ho letto delle informazioni su questa villa/parco immenso a metà strada tra Cambrils e Reus, città natale di Gaudí, che mi hanno convinto a sceglierla come meta della nostra gita. Si tratta veramente di un buon compromesso per far contenti sia bambini che adulti: i bambini possono ammirare e dar da mangiare agli animali nel parco e i grandi possono visitare il museo dell’olio e del vermut e fare anche una bella degustazione alla fine della visita.
Se anche voi state cercando un posto dove far contenti sia grandi sia piccini in provincia di Tarragona continuate a leggere per saperne di più.
Come arrivare fino a Parc Sama
Il modo più pratico per arrivare fino a qui è in macchina. Se prendete l’autostrada AP-7 da Barcellona ci impiegate un’ora e mezza senza pedaggi. C’è anche un’alternativa pagando pedaggio ma non ne vale la pena in quanto la differenza di tempo impiegato si aggira sui cinque minuti scarsi. All’ingresso c’è un bel parcheggio all’aperto incustodito.
Un pò di storia


La villa e il parco circostante venne costruita nel 1881 come residenza estiva della famiglia Samà, una famiglia di “indiani” catalani come venivano chiamati quelli che emigravano e facevano fortuna nelle Americhe e poi tornavano in patria arricchiti e ormai benestanti.
Il primogenito del capostipite della famiglia, Salvador Samà i Torrents diede l’incarico a Josep Fontserè i Mestres di costruire per l’appunto una dimora di villeggiatura per la famiglia, il cui giardino doveva assomigliare il più possibile alla vegetazione dell’isola di Cuba. Ai lavori partecipò anche, come no, il nostro architetto catalano preferito Antoni Gaudí che a quei tempi era veramente come il prezzemolo, lo si trova dappertutto!
Per darvi un’idea dell’importanza della famiglia Samà, vi basterà sapere che il capostipite Salvador Samà i Martí, primo marchese del Marianao, è stato governatore dell’Avana e senatore del regno a Cuba. Il figlio, Salvador Samà i Torrents, è stato marchese anche della città di Vilanova i la Geltrù, Grande di Spagna (persone ritenute talmente importanti da meritarsi di essere trattate come pari al cospetto del re senza doversi inchinare), senatore a vita, sindaco di Barcellona e membro delle due commissioni organizzative delle esposizioni universali del 1888 e 1929.
Il re Alfonso XIII e la regina Vittoria Eugenia visitarono il parco che fu testimone di numerose riunioni politiche. Durante la guerra civile spagnola venne confiscato dal comitato antifascista di Cambrils e adibito a centro di reclutamento dei soldati repubblicani. Nelle ultime fasi della guerra venne trasformato in ospedale da campo.
Il nipote di Salvador Samà i Torrents decise dopo la fine della guerra di aprire il parco ai visitatori, transformandolo così nel primo parco privato turistico spagnolo.
Visita al parco


Il Parc Sama è veramente un tripudio di fauna e flora. Si tratta di un giardino costruito durante il romanticismo, quando i sentimenti prevalevano sopra la ragione. A livello di giardineria ci si ribellava ai dettami della rigidezza e strutturazione del giardino francese e si tornava alla natura selvaggia ed esotica.
L’idea di Salvador Samà era quella di ricreare un ambiente che fosse simile alla natura silvestre dell’isola di Cuba. Anche per questo motivo vennero importate diverse specie di animali esotici: fagiani, cervi, pavoni reali, pappagalli, tartarughe…
Ancora oggi si possono vedere passeggiare indisturbati in giro per il parco i pavoni reali, si possono ammirare all’interno delle voliere pappagalli e colombe, vedere cigni neri e papere nuotare all’interno del lago centrale e così via, in uno spettacolo senza fine.
Anche la fauna presente nel parco non è da meno, con alberi secolari, piante di aloe vera, palme e un esemplare unico di cipresso delle paludi, le cui radici nascono e si nutrono direttamente in acqua.
Oltre al parco vero e proprio, è possibile visitare anche un piccolo museo composto da due stanze, una dedicata al vermut, in collaborazione con la cantina Ypaguirre e una dedicata all’olio, in collaborazione con Mas del Miu, una produttrice di olio locale. In entrambi i casi è possibile richiedere di fare una degustazione di vermut e/o di olio alla fine della visita del museo nel bar adiacente.
Infine, è possibile anche fare un pic nic all’interno del parco nelle aree dedicate. Noi abbiamo preferito uscire fuori dal parco e percorrere i pochi chilometri che ci separavano da Reus dove abbiamo mangiato (benissimo) nel restaurant vermut rofes.
Informazioni utili per la visita
Il biglietto intero della visita vale 12€. Io l’ho prenotato su Civitatis e vi lascio qui il link per poterlo prenotare. I bambini al di sotto dei 7 anni entrano gratuitamente, dai 7 ai 16 anni pagano 10€.
Vi consiglio di dedicare almeno mezza giornata alla visita del parc sama, noi siamo stati due ore e mezza e non siamo riusciti a vedere tutto quello che il parco aveva da offrire. La visita al parco si può abbinare con una mezza giornata a Cambrils, Reus o Salou.
Avevate mai sentito parlare del Parc Sama?Fatemelo sapere nei commenti!

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2 commenti
ANTONELLA MARIA MAIOCCHI
Un angolo di Cuba in terra di Spagna! Sicuramente un luogo speciale che oltra ad essere una tappa tecnica durante il viaggio si è rivelato piacevole e interessante anche per la storia dell’importante famiglia Samà che ha voluto sentirsi all’Avana anche una volta tornato in patria
Sara - Slovely.eu
Bellissimo questo parco, di cui ignoravo l’esistenza fino ad ora. Sembra anche più bello di Cuba! 🙂 O meglio, ne ricorda la natura più bella, che ormai sull’Isla Grande non si trova più ovunque. Mi piacciono questi parchi “romantici”, senza regole, con animali più o meno esotici e piante meravigliose. Ottimo lavoro Salvador! 😉